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Lorenzo Fontana, le prime parole da presidente: gela sinistra e Boldrini

"L'Italia non deve omologarsi alle culture che non diversificano". Lorenzo Fontana, leghista neo-eletto presidente della Camera con 222 voti (13 in meno della maggioranza del centrodestra a Montecitorio) debutta sullo scranno più alto con un discorso molto politico. Il primo a complimentarsi con lui, dopo il verdetto, è il suo capo di partito Matteo Salvini, che corre ad abbracciarlo.

Fontana, presa la parola davanti all'emiciclo, assicura il "rispetto assoluto della parità dei diritti di tutti i deputati, siano essi di opposizione e maggioranza". Quindi rivolge "un ringraziamento particolare a Umberto Bossi, senza il quale non avrei mai iniziato la mia carriera politica". Applaudito dai banchi del centrodestra (ma non da quelli dell'opposizione), strappa poi una standing ovation generale quando saluta Papa Francesco: "Rappresenta un riferimento spirituale della maggioranza dei cittadini italiani per promuovere il rispetto dei più alti valori morali nel mondo". Se ne riparlerà sicuramente in maniera meno pacata a sinistra quando in agenda finiranno temi sensibili come famiglia, gender e diritti della comunità LGBTQ. 

Dal punto di vista politico, significativo il passaggio che farà felice via Bellerio. "La ricchezza dell'Italia è nella proprie diversità, e dobbiamo fare di tutto per valorizzare queste diversità, anche attraverso la promozione delle autonomie. L'Italia deve dare forza alla propria peculiare natura senza omologarsi a realtà estere monolitiche e a culture che non diversificano. La diversità non è rottura o indice di superiorità ma espressione di democrazia e rispetto della storia". Un discorso da interpretare, forse, come un attacco al progressismo massimalista "alla Boldrini" che predica il rispetto e mette al bando chi ha una visione più tradizionale del mondo, e dunque "eterodossa".  "Sono felice - è il commento a caldo di Salvini -. Quello di ieri per la presidenza del Senato è stato un incidente di percorso. Il centrodestra governerà bene, insieme, per cinque anni. Sarà una bella squadra".

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