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Edy Ongaro, il miliziano italiano ucciso contro l'Europa: "Basta calpestarci"

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"Mi chiamo Ongaro Edy, nome di battaglia ‘Bozambo’, vengo dalla provincia di Venezia, Giussago di Portogruaro, un piccolo paesino, come tanti in mezzo alla campagna. Da due giorni, finalmente, con molto orgoglio, molto onore, posso dire di esser parte della Prizrak, di questo battaglione internazionalista, tra cui mi sento, già dal primo momento, tra compagni e compagne”: così si raccontava Edy Ongaro, miliziano italiano filo-russo di Portogruaro, morto a 46 anni nel Donbass dopo essere stato colpito da una bomba a mano. L’intervista di oltre 9 minuti risale al 2015 e compare sulla pagina Facebook del Comitato per il Donbass antinazista, che si definisce un “Gruppo italiano a sostegno delle forze che combattono per una Novorossiya libera, socialista, antifascista". E ancora: "Finché il sangue scorrerà, da qui non uscirò mai. L’Europa non serve più a niente, se non cambia, se non ascolta, se non la finisce di calpestare come sta facendo qui, qui veramente.. Quello che hanno fatto in Jugoslavia, non è niente in confronto. Mettere i popoli fratelli, fratelli sullo stesso suolo, uno contro l’altro”, ha aggiunto.

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