Mario Draghi arriva a Napoli e si scatena l'inferno? Clamoroso: il gesto del premier contro i contestatori, mai visto prima
Oltre a Giuseppe Conte, sono circa una decina i manifestanti che contestano a Mario Draghi l'aumento per le spese militari. Si tratta di uomini e donne che "accolgono" il premier a Napoli a suon di: "No alle armi sì al lavoro" e "zero soldi agli arsenali, più fondi agli ospedali". Il presidente del Consiglio è arrivato in città nella giornata di martedì 29 marzo per sottoscrivere il "Patto per Napoli", con il quale il governo stanzia 1 miliardo 231 milioni di euro per risanare il bilancio deficitario del comune.
L'accordo è stato siglato al Maschio Angioino, lo storico castello medievale e rinascimentale dove Draghi è stato accolto dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e dalla presidente del Consiglio comunale Enza Amato. Il Patto rientra nell'intesa con i capoluoghi delle città metropolitane con disavanzo pro capite superiore a 700 euro.
Proprio dopo l'incontro istituzionale e il pranzo in pizzeria nel Rione Sanità, Draghi è stato investito da grida di protesta. Eppure il premier non si smuove. Anzi, davanti a fischi e urla l'ex presidente della Banca centrale europea alza la mano, saluta e sorride i contestatori per poi rientrare nella sua auto e lasciare il posto.