Guerra, Eva in diretta su Instagram racconta la sua vita da tredicenne cambiata in un secondo
“Cosa sarebbe successo se una ragazzina durante l'Olocausto avesse avuto Instagram? La risposta nella nuova puntata di Social Sofà nella quale Sofia Lipoli parla di Eva, una tredicenne ungherese che come una adolescente di oggi condivide sul popolare social la sua vita tra primi amori, gli amici, l’amato nonno. Una vita come tante sembrerebbe. Invece è stata vissuta tanti anni fa. Eva è una tredicenne uccisa veramente dai nazisti ad Auschwitz durante la Seconda guerra mondiale. Attraverso post e filmati, il contenuto dei diari di quella bambina ebrea morta ancor prima di diventare donna rivive sul social network, raccontando a tanti giovani il suo dramma. Tutta la performance è basata sulla storia vera tratta dai diari di Eva Heyman, la giovane ungherese ammazzata nel 1944. Prima ci sono balli e sorrisi, la vita quotidiana di una ragazzina vestita con un tailleur rosa, che spegne le candeline e scherza con gli amici. Poi i nazisti sfilano nella sua città (tutto ripreso dallo smartphone) e, infine, arriva la deportazione. @eva.stories è un profilo da un milione di follower e oltre tre milioni di visualizzazioni: ci sono 27 post con l’ultimo del 20 aprile 2020 (quando verosimilmente la ragazza è stata deportata). Nelle storie salvate il racconto di Eva prosegue nel campo di sterminio di Auschwitz dove ha trovato la morte. Scorrendo l’account di Eva si vive nel presente quello che ha vissuto lei nel passato. Quello che è successo nel 1944 perde il filtro in bianco e nero - che crea distanza tra noi e la storia che leggiamo nei libri - e acquista il colore vivo della realtà. Questo l’obiettivo del progetto rivoluzionario: rendere attuale il passato attraverso gli strumenti di oggi, così che tutti possano condividere con lei il dramma vissuto nella speranza che gli errori e gli orrori del passato non vengano dimenticati e soprattutto non vengano mai più commessi.
Appuntamento a lunedì prossimo con Social Sofà e per non perdere neanche una storia seguite la rubrica di Sofia Lipoli per LiberoTv con @arte_liberatv