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Il vaccino è "selettivo"? Ecco chi rischia: quali sono le categorie più esposte
Le donne e i single sono i più protetti dal vaccino anti-Covid. La conclusione è stata tratta da uno studio italiano, promosso dall'università La Sapienza e dal Policlinico Umberto I di Roma e pubblicato sul Journal of Personalized Medicine. La ricerca ha preso in esame 2.065 operatori sanitari del Policlinico, ai quali era stato inoculato il vaccino Pfizer BioNTech: i soggetti sono stati sottoposti a due prelievi del sangue, dopo un mese e dopo cinque mesi dalla seconda dose. A trenta giorni dalla vaccinazione i soggetti con una pregressa infezione da Covid-19 e i più giovani avevano una risposta immunitaria più elevata; al contrario malattie autoimmuni, patologie polmonari croniche e tabagismo erano correlati a livelli di anticorpi più bassi. A cinque mesi dalla vaccinazione è stata registrata una diminuzione del 72% del livello anticorpale, meno evidente però nelle donne e nei soggetti con infezione pregressa. Non solo: i ricercatori hanno osservato un mantenimento maggiore della risposta anticorpale nei single e nei conviventi rispetto a chi è sposato, divorziato o vedovo. “Questa associazione”, hanno spiegato gli autori, “potrebbe essere dovuta a variabili cliniche inesplorate, come lo stile alimentare. E apre la strada a programmi vaccinali personalizzabili".
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Un santuario alpino sospeso nel tempo e nello spazio
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