Omicron 5 fa paura: contagi, Rt, sintomi. Gli ultimi studi: tutto quello che sappiamo finora
I contagi superano quota 80mila, l’indice Rt è in netto aumento, i medici hanno già lanciato l’allarme: Omicron 5, la più recente variante del covid, è molto contagiosa e molto aggressiva. “È come se fosse un nuovo virus”, ha spiegato Francesco Vaia, direttore generale dell’Ospedale Spallanzani di Roma, “e può bucare i vaccini, che non sono aggiornati”. Tuttavia questi ultimi, ha aggiunto, “restano uno strumento fondamentale per proteggere dalle forme gravi della malattia”. Quanto l’ennesima mutazione del Coronavirus sia temibile lo confermano due studi: secondo una ricerca della Fondazione Policlinico Universitaria Agostino Gemelli di Roma, i soggetti ospedalizzati per Omicron 5 hanno mostrato un’alterata funzione endoteliale fino tre mesi dopo la fase acuta, con una compromissione della funzione polmonare. L’endotelio è il tessuto di cellule che riveste le pareti interne del cuore e dei vasi sanguigni, fondamentale per preservarli e migliorarne la funzione. Un’altra ricerca, del King's College di Londra, i cui risultati sono stati pubblicati su The Lancet, ha rivelato che una persona su 23 contagiate dalla variante Omicron 5 continua ad avere sintomi per più di 4 settimane. Vaia è tuttavia ancora prudente sull'ipotesi di un nuovo lockdown: "Il Paese deve andare avanti, non tornare indietro".