Tutti ecologisti, ma solo nelle intenzioni: ecco quanti spengono davvero il condizionatore
Gli obiettivi in tema di politiche ambientali sono chiari. Bisogna il prima possibile fare a meno dei combustibili fossili, sia salvaguardare il pianeta sia per liberarci dalla schiavitù energetica della Russia. C'è qualcuno che la pensa diversamente? Quando Greta Thunberg organizza le sue adunate oceaniche o ci fa le sue ramanzine dai palchi delle principali organizzazioni internazionali si direbbe di no, così come quando si tratta di spingere Putin a deporre le armi. E in effetti secondo una recente ricerca realizzata dalla Ipsos per Unipol il 93% degli italiani si dice già attivo o intenzionato ad adottare comportamenti virtuosi di risparmio energetico e di tutela dell'ambiente. In realtà però, analizzando i singoli comportamenti, anche le piccole accortezze che richiedono sforzo minimo si scopre che le cose stanno un po' diversamente: non lasciar scorrere l'acqua inutilmente sembra la cosa più facile da fare, ma ci sta attento solo il 64% della popolazione, percentuale ancora più bassa, il 54%, è quella di chi aziona le lavatrici e le lavastoviglie solo a pieno carico. Scegliere elettrodomestici a basso consumo è un'abitudine che riguarda soltanto il 52% della popolazione, mentre si ferma al 48% la quota di chi sostituisce le vecchie lampadine con quelle a led (48%). Ma dove i buoni propositi perdono il maggior numero di consensi è sul terreno del comfort. Tema peraltro considerato dallo stesso Mario Draghi determinante per avere la meglio nel duello energetico con la Russia. Ebbene, guerra o no, salvezza del pianeta o no, solo il 44% degli italiani si dice disposto a ridurre la temperatura dei termosifoni d’inverno, mentre meno di un italiano su tre, il 31%, si dichiara pronto a ridurre l’uso del condizionatore d’estate. Insomma, il clima del pianeta è importante, ma quello di casa mia lo è di più.