Imprese artigiane, tutti i fronti caldi del settore: dalla guerra alla crisi energetica
Saper unire la dimensione locale con quella globale è sempre stata la forza delle imprese artigiane italiane, ma la crisi dovuta al Covid le ha messe a due prova: nel 2020 il 70% delle aziende del settore ha subìto una riduzione di fatturato. A questo, si aggiungono problemi di passaggio generazionale: in dieci anni la presenza di titolari over 70 è cresciuta del 47%, quella degli under 30 è in calo del 42%. La metà delle botteghe ha dichiarato che non riuscirà a recuperare entro il 2022 quanto perso durante la pandemia, situazione aggravata oggi dalla crisi energetica e dalla guerra nel cuore d’Europa, oltre che dai cambiamenti climatici, dal ritorno dell’inverno demografico, dall’utilizzo insufficiente delle tecnologie digitali. Le istituzioni, nel tentativo di mitigare i danni del “secolo dell’incertezza”, come l’ha definito Confartigianato, hanno stanziato 15 milioni per valorizzare l’artigianato artistico e tradizionale e 140 milioni sono stati assegnati al Fondo di solidarietà bilaterale alternativo (Fsba). Infine, da maggio è partito il Fondo impresa femminile, 200 milioni per sostenere le aziende guidate da donne attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.