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Triennale, il realismo degli artisti ucraini sotto l'Urss
In Triennale a Milano dove è in preparazione la 23° Esposizione Internazionale che inaugura a luglio, è in corso “Planeta Ukrain”. La rassegna, curata da Gianluigi Ricuperati, prevede incontri, ogni mese, dal vivo oppure online, con chi nel dramma dell’invasione continua a produrre musica, arte, fotografia, teatro, cinema: in patria, sotto i bombardamenti, o nei Paesi in cui ha trovato rifugio. Nel progetto rientra anche la mostra “Ukrainian Realism” dedicata alle opere di pittrici e pittori ucraini degli anni Settanta e Ottanta del Novecento che hanno lavorato nell’ultimo periodo dell’Unione Sovietica. I temi, come spiega Nicoletta Orlandi Posti in questa nuova puntata di ART'è, sono quelli consueti del realismo socialista: feste campestri, raccolta del grano, miniere, fabbriche, scuole, e anche matrimoni e atelier di balletto: mostrano paesaggi, corpi e colori di una terra intrappolata da più di un secolo e anche oggi, fra pace apparente e assolata bellezza. Opere interessanti al punto di vista storico e politico: sotto l’edulcorazione della propaganda, la forza dell’arte ucraino arriva intatta e commovente. Queste opere sono state preservate da una realtà del teatro civile milanese attenta ai fatti della storia: il Teatro della Cooperativa di Renato Sarti.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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