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Magistratura, "Vincere una causa contro una toga è impossibile". Fausto Carioti intervista Enrico Costa per LiberoTv

Alla Camera si discute della riforma della magistratura e del Csm e una delle novità che sarà introdotta è il “fascicolo per la valutazione del magistrato”. A proporla è stato Enrico Costa, deputato e vicesegretario di Azione che Fausto Carioti, vicedirettore di Libero, intervista oggi per LiberoTv.  Fa notare Carioti a Costa che chi è contrario alla sua idea, come il magistrato Gian Carlo Caselli, dice che questo fascicolo è un metodo di schedatura delle toghe. "Secondo lei è così?", chiede Carioti. Risponde Costa: "Assolutamente no. È un metodo per valorizzare il metodo dei magistrati bravi e distinguerli da quelli lo sono meno. Oggi il 99% delle valutazioni dei magistrati è positiva: o sono tutti dei geni o c'è qualcosa che non funziona. E qualcosa che non funziona c'è: mancano i documenti, gli atti, le prove del lavoro giudiziario di ciascuno, per cui tutti vengono valutati positivamente". "Il fascicolo del magistrato", puntualizza Costa, "non è affatto una schedatura, è semplicemente una raccolta degli atti che i magistrati hanno posto in essere, degli arresti che hanno fatto, ma anche dell'esito delle inchieste, delle sentenze che hanno emesso per vedere se sono state ribaltate in appello, i tempi di risposta che hanno avuto, i tempi delle motivazioni: tutte cose che sono pubbliche. Metterle insieme nell'ambito di un documento perché il consiglio giudiziario, il Csm quando deve dare una valutazione per la progressione di carriera di un magistrato abbia gli elementi per poterlo fare. Questo atto dovrebbe già esserci, dovrebbe esserci in tutta la pubblica amministrazione. Mi chiedo perché i magistrati vogliano sfuggire a questa valutazione sul loro lavoro, non certamente sulla loro vita o sulle loro simpatie".      

"Resta da risolvere il problema della responsabilità civile dei magistrati. A che punto siamo?", chiede Carioti. "In dodici anni", risponde il vicesegretario di Azione, "abbiamo avuto otto condanne di magistrati per responsabilità civile su 664 cause intentate. Significa che qualcosa non funziona. La ministra Marta Cartabia ci dice che la responsabilità diretta è incostituzionale: significa che chi si ritiene leso nei suoi diritti deve citare lo Stato e non direttamente il magistrato". "È invece coerente con la Costituzione il fatto che i magistrati non rispondano mai per atti che hanno danneggiato delle persone?", fa notare Costa che farà la stessa domanda alla Commissione.  Carioti chiede chi si oppone alla introduzione di una effettiva responsabilità civile per i magistrati. Risponde Costa: "Si oppone il Pd, il Movimento Cinque Stelle, si oppone il governo con la ministra Cartabia". 

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