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Vittorio Feltri sull'espulsione diplomatici russi: "Sarebbero spie, ma cosa cavolo spiavano in Italia?"

Vittorio Feltri, direttore di Libero, dedica il suo video editoriale di oggi alla decisione dell'Italia di espellere una trentina di diplomatici russi perché ritenuti spie di Mosca. "La motivazione ci lascia perplessi", esordisce Feltri che spiega: "Sarebbero spie al soldo di Vladimir Putin per carpire segreti all'Italia, dicono. Ma cosa ci sarebbe da spiare da noi? Questo non ce lo spiegano".  Incalza il direttore: "L'espulsione dei diplomatici russi non mi va molto a genio perché se effettivamente sono spie potevano accorgersene prima, non adesso che c'è la guerra". "Si prendono provvedimenti senza motivarli e questo infastidisce perché si inaspriscono i rapporti tra la Russia e l'Italia che sono già ai limiti. Abbiamo mandato armi in Ucraina, ci siamo esposti e tutto questo può anche avere delle ragioni etiche che si approvano, ma quando siamo di fronte all'espulsione di gente che non ha fatto niente, che lavora da anni in Italia, è indigeribile". "Tra l'altro", continua il direttore, "sono stati sequestrati dei beni appartenenti agli oligarchi russi. Ma se questi signori hanno comprato dei beni in Italia a noi non ci deve interessare con quali proventi hanno fatto certi acquisti. Per quale motivo dobbiamo sequestrarli? Solo perché c'è una guerra tra la Russia e l'Ucraina?". "Non ha senso", conclude Feltri.   
 

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