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Marlene Dumas, l'artista che dipinge i nostri fantasmi. La mostra a Venezia

Considerata una delle artiste più influenti nel panorama artistico contemporaneo, Marlene Dumas è protagonista a Venezia con la mostra Open-end che Nicoletta Orlandi Posti ha visitato per questa nuova puntata di ART’è accompagnata da Marlene Dumas, da Caroline Bourgeois, curatrice della mostra e da Bruno Racine, direttore di Palazzo Grassi - Punta della Dogana. Con oltre 100 opere, e a una selezione di dipinti e disegni che vanno dal 1984 a oggi, la mostra si articola sui due piani di Palazzo Grassi e ripercorre i temi fondanti della ricerca artistica di Marlene Dumas attraverso un ritmo poetico, a volte più serrato, a volte più arioso, con opere di piccole dimensioni che si alternano ad altre molto grandi.  L’amore e la morte, le questioni di genere e razziali, l’innocenza e la colpa, la violenza e la tenerezza: sono questi alcuni dei temi del suo lavoro, in cui la sfera intima si combina con istanze sociopolitiche, fatti di cronaca o la storia dell’arte. Tutta la sua produzione è basata sulla consapevolezza che il flusso senza fine d'immagini da cui siamo investiti quotidianamente interferisca sulla percezione di noi stessi e sulla nostra modalità di leggere il mondo. Per Marlene Dumas dipingere è un atto molto fisico, che ha a che fare con l’erotismo e le sue diverse storie. Del resto è un’artista attraversata dai nostri fantasmi.  Le sue opere sono tracce di storia, tracce di corpi. Il suo modo liquido e fisico di dipingere, che fa apparire il soggetto senza che questo sia stato disegnato ma solo attraverso le pennellate, rende le sue opere seducenti e misteriose come altrettante apparizioni vitali. 

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