Omicron 2, disturbi gastrointestinali: come riconoscere l'ultima mutazione-Covid
Un po’ perché siamo più disattenti, un po’ perché le varianti del Covid-19 sono più contagiosi e con mutazioni inedite, è in aumento il numero di coloro, che pur avendo fatto la terza dose di vaccino, risultano positivi al tampone. I sintomi “classici” sono mal di gola e mal di testa incessante. La novità, dovuta alla sottovariante Omicron 2, che in Italia rappresenta il 44 per cento dei contagi, sono sintomi gastrointestinali: nausea, vomito, diarrea. Per il resto, si manifesta come un’influenza stagionale: febbre intorno ai 38°, dolori muscolari, stanchezza, mal di testa, starnuti, mal di gola, naso che cola e l’interessamento delle prime vie aeree (rinite, faringite, laringite, tracheite). Rispetto alla variante Delta sono meno frequenti la perdita di olfatto e gusto. La durata media della malattia è di 5-7 giorni con una incubazione di tre giorni perché, essendo Omicron 2 più contagiosa della precedenti, riesce a colonizzare le mucose delle prime vie aeree anche con una carica virale relativamente bassa.