Tumore al seno, la nanomedicina è la nuova frontiera. Miriam Colombo (Bicocca): "Ecco la cura per superare la chemio"
Una donna su tre nel corso della vita riceve una diagnosi di tumore, e quello al seno è il più diffuso: nel 2021 sono stati diagnosticati 182mila nuovi casi di cui 55mila, il 30 per cento del totale, sono carcinoma mammario. Abbiamo intervistato Miriam Colombo, docente di Biochimica Clinica presso il NanoBioLab della Bicocca, a Milano. Da gennaio di quest’anno, grazie al finanziamento della Fondazione Airc, lavora insieme con il suo team di ricerca a una nuova terapia contro il tumore al seno, che combina la nano oncologia e la terapia genica. La nanomedicina è una nuova frontiera che permette di ottimizzare i trattamenti chemio e radioterapici focalizzandosi sulle singole lesioni dei tessuti e sulle cellule maligne. Il concetto alla base è operare alla nanoscala, nella quale i materiali sono caratterizzati da proprietà uniche, assenti invece alla scala macroscopica. Le cosiddette nanoparticelle presentano dimensioni tra 1 e 100 nanometri, ovvero un miliardesimo di millimetro, e si comportano come “magic bullet” (“pallottola magica”), perché mirano singolarmente a un agente patogeno, senza intaccare le cellule sane.