Ucraina, Giovanni Donzelli: "Sì a un esercito comune europeo. L'Ue pensi ai confini, non ai gradi della pizza"
Fausto Carioti, vicedirettore di Libero, ha intervistato per LiberoTv Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d'Italia. Il partito di Giorgia Meloni, durante il dibattito parlamentare con Mario Draghi, ha detto di essere senza se e senza ma in difesa del popolo ucraino: "Ma perché? Non pensate che Vladimir Putin possa avere qualche ragione in questa strategia?", chiede Carioti. Risponde Donzelli: "Ci sarà tempo per capire le ragioni degli uni e degli altri, gli errori che ha fatto Joe Biden, l'inconsistenza dell'Europa, le debolezze dell'Italia ma non è ora il momento. Ora c'è l'invasione di uno Stato sovrano", puntualizza Donzelli, "ed è necessario schierarsi senza ambiguità in difesa della libertà. Dopodiché per noi il faro per qualsiasi scelta di politica estera rimangono gli interessi italiani quindi chiediamo anche in cambio in caso di sanzioni o simili tutte quelle che sono le necessarie attenzioni per non danneggiare il popolo italiano". Carioti chiede poi conto del fatto che si torna a parlare di aumentare le spese militari portandole al 2% del Pil, la cifra minima chiesta ai partner della Nato, e di un esercito comune europeo. Chiede il vicedirettore: "Se il governo dovesse fare queste scelte, come pare, voi sareste d'accordo?". Risponde Donzelli: "Le vedremo nel dettaglio, ma non sono scelte sbagliate. Per troppi anni abbiamo pensato di diminuire o eliminare in alcuni casi spese ai militari importanti. Quando si è molto debole, invece, gli altri ne approfittano e diventa pericoloso anche difendere il proprio popolo. Quindi è giusto investire sul nostro esercito, è giusto investire di più sulle spese militari. Se poi a livello europeo finalmente invece di occuparsi di quanti gradi deve avere la pizza al forno si occupano di difendere i confini europei possiamo essere d'accordo". "Dopo aver incassato un consenso così ampio sulle scelte di politica estera e di politica militare, però Mario Draghi ha detto che potrebbe esserci una crisi di governo se non passa così com'è il testo della riforma del fisco che comprende anche la revisione del catasto. Voi siete contrari a quel testo", fa notare Carioti che chiede il perché. "Perché pensiamo che la proprietà privata non è un reato, che chi ha un'abitazione non è un criminale, non sono persone da tassare ulteriormente, anzi sono persone da difendere. Dopodiché, se il governo rischia di cadere", conclude Donzelli, "ce ne faremo una ragione. Noi sono da mesi che chiediamo le elezioni affinché si possa dare di nuovo la parola agli italiani. Andremo avanti a difendere i piccoli proprietario di casa fino alla fine contro questa ipotesi folle".