Quirinale, da De Nicola a Mattarella, quali presidenti l'hanno chiamato "casa"
Il palazzo del Quirinale fu residenza dei pontefici sino al 1871, quando Roma venne annessa al neonato Regno d'Italia e re Vittorio Emanuele II lo confiscò per porvi la propria residenza ufficiale. Il palazzo, anche dopo la breccia di Porta Pia, restò occupato dalle guardie svizzere al servizio di Pio IX fino al 1º ottobre 1870, quando il generale Raffaele Cadorna le fece allontanare con la forza. Il Quirinale divenne quindi la residenza dei re d'Italia fino al 1946. Poco prima della fine della guerra, nacque un dibattito su come utilizzarlo dato che sembrava improbabile che continuasse ad essere abitato dalla famiglia reale. Alcuni studiosi avanzarono l'ipotesi di trasformarlo in Museo Nazionale in modo simile a quanto accaduto con il Louvre e l'Ermitage. In seguito tuttavia venne scelto come palazzo del Presidente della Repubblica. I primi due presidenti, Enrico De Nicola e Luigi Einaudi, non vissero comunque al Quirinale. Giovanni Gronchi fu il primo presidente che abitò nel palazzo seguito da Antonio Segni, Giuseppe Saragat e Giovanni Leone, tutti con le rispettive famiglie. Sandro Pertini e Francesco Cossiga invece utilizzarono il Quirinale come ufficio, ma non vi pernottarono mai continuando a vivere nelle loro case. Oscar Luigi Scalfaro vi si trasferì, anche se continuò a usare la sua abitazione. Lo abitarono invece i suoi tre successori: Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano, con le rispettive famiglie, e Sergio Mattarella.