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Caro bollette, le Pmi italiane pagano l'energia più cara d'Europa

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Lavorare di notte per pagare meno l'energia. È in questo modo che molte imprese in Italia stanno fronteggiando il caro bollette. Quanto sia aumentato negli ultimi mesi il costo di luce e gas è notizia che occupa le prime pagine dei quotidiani quasi ogni giorno. Se il conto delle famiglie è aumentato nel primo trimestre del 55% per l' elettricità e del 41% per il metano, le aziende sono invece alle prese con incrementali che arrivano anche al 2/300%. Quello che si sa meno è che la tempesta non travolge tutti nella stessa maniera: a il prezzo più alto della crisi sono ancora una volta le piccole e medie imprese. E non perché meno attrezzate economicamente a sostenere i rincari, ma perché loro pagano di più l'energia da sempre. Da una parte ci sono aiuti gli ai grandi gruppi energivori, che scontano le tariffe per chi ha bisogno di grandi quantitativi, termine per portare avanti la produzione dall'altra i contratti a lungo, che consentono di ottenere prezzi di favore per chi ha consumi più alti. Il combinato disposto provoca un sensibile differenziale di costo. Differenziale che non è un'anomalia italiana, ma che, come al solito, in Europarisulta molto meno penalizzante. Secondo la Cgia di Mestre , sull'elettricità le nostre piccole e medie imprese pagano il 75% in più delle grandi, per quelle europee il divario si limita al 58%. Stesso discorso sul gas, le Pmi italiane pagano il 133% in più, quelle europee il 102%. Il risultato è che le imprese di medie dimensioni del nostro Paese sono in cima alla classifica europea per il prezzo dell'energia. Sulla luce ci batte solo la Germania , sul gas stanno peggio di noi Finlandia e Portogallo. Oltre a mettere soldi per tamponare gli aumenti il ​​governo dovrebbe forse occuparsi anche di questo. Un problema che rimarrà tale e quale anche quando le tariffe dell'energia torneranno alla normalità.

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