Cerca
Logo
Cerca
+

Pietro Senaldi: "I partiti litigano su tutto tranne su una cosa: liberarsi di Mario Draghi. Ecco perché"

Pietro Senaldi, condirettore di Libero, dedica il suo video editoriale di oggi a Mario Draghi. "Sic transit gloria mundi, dicevano i latini per dire che la gloria del mondo passa molto velocemente. Se poi ti capita di essere il presidente del Consiglio italiano, passa ancora più velocemente", fa notare il direttore che poi spiega: "Solo un mese fa si diceva che Draghi è un fenomeno, che dovremmo tenercelo fino al 2023, fino al 2026, fino al 2050 e dovrebbe sdoppiarsi per andare al Quirinale e restare a Palazzo Chigi". "Bene", prosegue Senaldi, "passate le feste natalizie è cambiato completamente lo scenario. Adesso si sente dire a dire al Quirinale è meglio tenerci Mattarella, fioccano candidature improbabili... Insomma avrebbe dovuto eleggerlo tutto il Parlamento, ma dei 1007 grandi elettori non ce n'è neppure uno che ha detto io voteri volentieri Draghi". "Draghi", puntualizza il direttore, "non essendo uno sciocco ha fiutato l'aria e non mi stupirei se si ritirasse dalla partita". Senaldi fa notare che "l'unica cosa che al momento lo tiene a Palazzo Chigi è il numero dei contagi. Più i contagi aumentano, più lui resta inchiodato alla poltrona e non può ritirarsi, cosa che probabilmente vorrebe". "Perché la politica non vuole promuovere Draghi al Quirinale?", chiede provocatoriamente Senaldi. Che risponde: "Probabilmente sarebbe la cosa più giusta da fare, ma i nostri partiti preferiscono continuare a fare casino, a cambiare quattro governi a legislatura, fare i fatti loro convinti che", conclude Senaldi, "i soldi intanto li produce l'Europa e anche i prossimi cinque anni saranno una pacchia per i dilettanti". 

Dai blog