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Piet Mondrian: l'innovazione nell'arte moderna è sempre basata sulla tradizione. La mostra a Milano

«Piet Mondrian. Dalla figurazione all'astrazione» è la mostra appena inaugurata al Mudec di Milano che invita i visitatori a scoprire i capolavori del Maestro olandese secondo una diversa e inusuale chiave di lettura perché sono in realtà il risultato di una lunga ricerca di equilibrio e di perfezione formale, di una progressiva evoluzione stilistica che ha il suo punto di partenza nel naturalismo e nell'impressionismo e che passa poi via via attraverso il post impressionismo, i fauves, il simbolismo e il cubismo. Come spiega Doede Hardeman, uno dei curatori della mostra che Nicoletta Orlandi Posti ha visitato per questa nuova puntata di ART’è. “L’innovazione nell’arte moderna è sempre basata sulla tradizione” conclude mister Hardeman dopo aver spiegato che una parte centrale, benché meno nota, della produzione artistica di Mondrian è la pittura di paesaggio olandese che si prestava bene alla ricerca dei contrasti: con elementi enfaticamente verticali, gli alberi e i mulini a vento, questi primi paesaggi mostrano come Mondrian giocasse con ritmo e ordine sulla tela già molti anni prima delle sue opere astratte.  Utilizzando gli elementi verticali e orizzontali del paesaggio, Mondrian esplorò la possibilità di ridurre il mondo che lo circondava alla sua essenza assoluta: un ritmo di piani, colori e linee. Di tela in tela, si avvicinava sempre più all'"essenza" dell'immagine.  Ma l'esposizione del Mudec propone anche l'influenza di Mondrian sul mondo del design e finanche della moda: basti pensare alla collezione-tributo di Yves Saint Laurent nel 1965. Ecco allora i prototipi originali Cassina di Gerrit Rietveld e il contenitore tributo di Shiro Kuramata prodotto da Cappellini. Infine c'è Mondrian e la musica. Una video installazione illustra in maniera suggestiva il rapporto tra Mondrian e la note. soprattutto del jazz che lasciava spazio anche alla rottura e all'improvvisazione. Come i suoi quadri neoplastici non facevano riferimento al mondo naturale, così la musica jazz era solo ritmo in libertà, senza alcuna allusione a una trama. Mondrian aveva trovato nel jazz l'equivalente musicale del neoplasticimo.

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