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Patrimoni Unesco, l'assessore Stefano Bruno Galli: "Dalle incisioni rupestri a Como, Lombardia leader al mondo per riconoscimenti"

Paola Natali intervista per Libero Tv Stefano Bruno Galli, assessore alla Cultura di Regione Lombardia, e Fabio Rubini, giornalista di Libero. Parliamo oggi di Longobardi, popolo germanico barbaro da cui la Lombardia ha preso il nome, che si stabilì nel territorio della Rosa Camuna dal 568 d.C. e dominarono fino al 774. “I Longobardi hanno vissuto in un’area rettangolare che va da Brescia a Varese, scende a Pavia e ritorna nella Bassa Bresciana: le vestigia rappresentano la tangibile testimonianza dell’importanza della loro presenza nel nostro territorio. Basta ricordare i reperti che sono stati rinvenuti durante i lavori per la Brebremi”, spiega Galli. “E non possiamo dimenticare nemmeno Monza, la città di Teodolinda, e Leno, nel Bresciano, dove c’è la tomba di Re Desiderio. Al di là del riconoscimento Unesco, la presenza dei Longobardi è diffusa. Recuperare questa storia è doveroso da parte delle istituzioni”. La Lombardia è ricchissima di patrimoni Unesco. L’Italia è il Paese al mondo con il maggior numero di riconoscimenti Unesco, e la Lombardia è la regione al mondo con il maggior numero di riconoscimento Unesco: 18 di cui 10 di patrimonio materiale e 8 di matrimonio immateriale. L’ultimo è stata la città di Como come città creativa. “Il primo riconoscimento Unesco in Italia è arrivato nel 26 ottobre del 1979 con le incisioni rupestri della Val Camonica, dove riposa la Rosa Camuna, il simbolo della nostra regione”, dice l’assessore.

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