Maneskin, Dante, l'Africa: perché nel mondo tutti vogliono studiare l'italiano. Giulio Sapelli: "Il futuro dell'Europa passa da noi"

25 marzo 2022

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Costanza Cavalli intervista per Libero Tv Vera Gheno , sociolinguista, e Giulio Sapelli , economista e storico, sulla sorprendente presenza della lingua italiana nel mondo e dei suoi perché. Diamo qualche numero sull' italiano : 71 milioni di madrelingua, 3 milioni di studenti che studiano l'italiano come seconda lingua, 60 milioni di oriundi italiani. Infine, l'italiano è la seconda lingua al mondo per presenza nei nomi commerciali. In un mondo largamente anglofono e ispanofono, in cui le lingue emergenti sono il cinese , il russo e l'arabo, l'italiano rimane una lingua viva. “L'appello dell'italiano è soprattutto culturale, rappresenta una fascinazione al di là della pratica”, spiega Gheno, “non si studia solo per un valore economico”. L'italiano è più studiato del portoghese che ha una tradizione coloniale ben maggiore. Risponde Sapelli: “L'italiano ha fascino culturale. Come lo era per l'aristocrazia russa nel Settecento il francese. C'è poi sicuramente un attaccamento degli italiani all'estero alla lingua". In Somalia sono riprese le trasmissioni radiofoniche in Italiano di Radio Mogadiscio . L'opinione pubblica somala è divisa, perché parte dei cittadini preferirebbe sul turco e il cinese. È puntare un modo per l'Italia di scavarsi una nicchia di influenza in Africa? "Dato che il futuro del mondo non è l'Asia perché non ha energia, nè acqua, e ha una potenza in decadenza come la Cina, il futuro è l'Africa. La salvezza dell'Europa è il partenariato con l'Africa. Se c'è un futuro di salvezza per le radici giudaico cristiane dell'Europa passa per l'italiano, così come per il latino e per il greco che studiano anche i top manager". Questo potere ineffabile dell'italiano possiamo riscontrarlo anche nel successo dei Maneskin ? "C'entra sicuramente", dice Gheno, "Il mondo si accorge dell'italiano perché apre la strada verso testi meravigliosi, come Dante, cosa che noi italofoni diamo per scontato".