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Materie prime, prezzi alle stelle. Davide Tabarelli: "Dopo la pandemia ripresa disordinata, mancano solo le cavallette..."

Rimarremo davvero senza materie prime? Costanza Cavalli intervista per Libero Tv Davide Tabarelli , presidente Nomisma Energia, e Gabriele Braga, Consigliere Anie (Confindustria), la Federazione che rappresenta le imprese elettrotecniche ed elettroniche che operano in Italia. L'economia globale è frenata dalla scarsità di materie prime e dall'impennata dei prezzi dei trasporti. Si parla di semiconduttori, ma non solo. Sono in difficoltà tutti i i metalli di mercato: per esempio, fra i metalli, l'acciaio per fabbricare il cemento armato è aumentato negli ultimi dieci mesi del 150%.Lo stesso vale per i generi alimentari, perfino per la plastica e il cartone, e anche i servizi pubblici: il sistema sanitario inglese è in ritardo nella consegna dell'analisi del sangue per mancanza di attrezzature. In Italia la conseguenza “popolare” più evidente è l'aumento delle bollette. “Dopo la pandemia la ripresa del sistema globale è stata disordinata. Inoltre, un eccesso di finanza sta speculando su alcuni mercati. Mancano solo le cavallette…”, sostiene Tabarelli. Sull'assenza di microchip, ha dichiarato il presidente della Commissione europeavon der Leyen di voler limitare il potere della Cina stimolando la produzione europea di questi mattoncini, composti da semiconduttori, su cui basano il loro uso molti elettronici di uso quotidiano. Avrebbe un senso, e sarebbe possibile? Risponde Braga: “In Europa si sono già tanti microchip. Si tratta però di limitare il potere delle aziende, dislocate in Taiwan e in Cina, che si tratta della parte più manifatturiera elettronica. Certo è un progetto ambizioso i costi aumenterebbero del 60%”. “Questo disordine mondiale durerà ancora per un po'”, commenta Tabarelli, “abbiamo prezzi folli”.

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