Prato, maxi-sequestro per le ditte "apri-e-chiudi": così stavano rapinando l'Italia
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Prato ha emesso un decreto di sequestro preventivo nei confronti di beni riconducibili a due imprenditrici cinesi, titolari di ditte individuali, operative a Prato, per un valore di circa 1,5 milioni di euro.
Oggetto del provvedimento sono 5 immobili, ubicati a Prato, e 2 autovetture, nonché ulteriori beni posti nella loro disponibilità. Le imprenditrici sono risultate operare secondo lo schema cosiddetto apri e chiudi, che rappresenta una minaccia strutturale per il tessuto economico, il gettito fiscale, la concorrenza e la sicurezza economica contro infiltrazioni criminali.
Il meccanismo delittuoso individuato si inserisce in un contesto associativo e si è nutrito dell'apporto di un commercialista pratese, che risulta aver svolto il ruolo di regista, e che è stato destinatario di un decreto di perquisizione e sequestro. L'operazione, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e condotta attraverso mirate attività di polizia economico-finanziaria, conferma l'impegno costante della Guardia di Finanza nel contrasto alle pratiche elusive legate al fenomeno delle "ditte apri e chiudi".