Mastella (Fi) a Bechis: "Ho abdicato come Juan Carlos"
Non che gli manchi la poltrona: ne ha una ancora nel comitato di Presidenza di Forza Italia. Ed è proprio per quel motivo che ieri l'abbiamo invitato a Sotto il sole, la trasmissione del sito web di Libero. Però brucia a Clemente Mastella di essere rimasto fuori nonostante le oltre 50mila preferenze ottenute, dal Parlamento europeo. Sussurra in segreto: "Certo che se il Cavaliere mi avesse detto prima che tanto lui portava in quella circoscrizione Barbara Matera, non avrei speso energie per correre...". Le brucia essere stato trombato? "Brucia sì, inutile nasconderlo. Nei primi momenti ci sono rimasto un po' male. Però poi me ne sono fatto le ragioni". E che spiegazione si è dato? "La crisi di Forza Italia, che ovviamente ha comportato la diminuzione del numero dei seggi a Strasburgo. Ci sta, ci sta. Ma sono già nella fase dell'assuefazione". Si è assuefatto? "Eh, insomma. In fondo si è dimesso e ha abdicato il re di Spagna, Juan Carlos...". E allora abdica anche lei? "Sì, pure io. E poi mi sono detto: in fondo sono quasi tutti fuori dal Parlamento. Berlusconi è fuori dal Parlamento, Renzi è fuori dal Parlamento, D'Alema è fuori dal Parlamento, Grillo è fuori... Ormai sono in tantissimi, per cui...". E' più bello fuori? Si conta di più? "No, dire che è più bello è troppo. Quanto a contare, in questo momento conta soltanto Matteo Renzi. E mica per meriti suoi: per sbagli altrui". Cosa hanno sbagliato gli altri? "Beh, se non c'è una linea politica alternativa vera. Quella di Grillo ha fatto paura. Guardi che a pochi giorni dal voto a Londra si scommetteva che fosse lui in testa, appena davanti al Pd e con un Berlusconi al 18-20%. Quelli sbagliano di rado...". Che cantonata si sono presi, allora! Avranno perso un mucchio di soldi... "Però gli italiani hanno cambiato idea proprio all'ultimo. Chi non voleva votare Renzi di Grillo si è spaventato. Di Forza Italia hanno detto: ma qui non c'è nessuna linea politica, Berlusconi è defilato, affaticato dalle vicende giudiziarie... a questo punto o sono stati a casa o hanno votato Renzi. Ma guardi che i veri trombati di queste elezioni sono stati i sondaggisti. E la realtà è mobile, in continua evoluzione...". A dire il vero ora c'è chi vede un ventennio di Renzi. "Beh, lei si ricorda il trionfo di Berlusconi nel 2008? Chi mai avrebbe detto che due anni e mezzo dopo il governo era completamente cotto? Non si sa mai, anche a Renzi può capitare. Poi certo ora la legislatura sembra marciare verso la conclusione naturale del 2018...". Magari Renzi vorrà portare al voto prima, no? "E perché mai? Che convenienza ha? Ha addomesticato il Parlamento, non ha opposizione né dentro né fuori il suo partito. Anche questi post ballottaggi sono finti maldipancia...". E lei fosse il leader di Forza Italia che farebbe ora? "Opposizione. Bisogna essere alternativi a Renzi, non ci sono altre strade. Se si fa opposizione, si vince. Guardi che anche a Livorno il Pd è stato sconfitto per questo. Non ci fosse stato il popolo di centro destra, mica sarebbe sindaco il grillino. Ma quel voto dice che c'è insoddisfazione dei nostri e una richiesta di alternatività vera che poi è il sale della democrazia". Ma Berlusconi non sembra su questa linea... "Dovrebbe decidere che vuole fare. Vuole allenare lui? Vuole fare il presidente come al Milan? Allora trovasse un allenatore, un Inzaghi come ha fatto lì". E lei che farà ora? "Darò il mio contributo se richiesto, ma bisogna anche depurarsi un po' dal contagio della politica. Ho sei nipotini e posso godermeli facendo il nonno. Poi guardi, sono sei anni che mi hanno fatto fuori con quell'inchiesta giudiziaria. Il colpo di grazia me lo diedero allora, e ormai è assorbito". di Franco Bechis