Siria, il video del bimbo-eroe? Un falso. Pioggia d'insulti sull'autore
Stava commuovendo il mondo, offrendo false speranze, insomma, il video del bambino-eroe in Siria. Una clip che stava raccogliendo l'entusiasmo del pubblico. Comparso in rete il 9 novembre, in quattro giorni aveva ottenuto circa 5milioni di visualizzazioni ed era stato ripreso dai siti di quasi tutto il mondo era arrivato anche in Italia. Poi nella serata di venerdì 14 novembre, la rivelazione: è un faslo. Il video è stato girato la scorsa estate a Malta da una troupe norvegese, con l'intento di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla condizione dei bambini in zone di guerra. Si deve dare atto al regista Lars Klevberg di aver svolto un buon lavoro; di fatto era riuscito ad ingannare tutti, o quasi. Pioggia di critiche - Diverse voci sul web si erano levate sin dalle prime ore per denunciare il falso ma alla fine, un po' per l'idea geniale di introdurre quella voce che in arabo dice "ragazzi, ragazzi, si muove! È vivo! Non è morto! Dio è grande! Dio è grande!", un po' perché tutti volevamo crederci, ci siamo fatti ingannare. Il regista 34enne di Oslo, dicendosi orgoglioso dell'operato, ha poi rivelato alla BBC, che il progetto risalente all'ottobre 2013 è stato finanziato dal Norwegian Film Institute (NFI) con circa 33 mila euro, e da altri fondi di istituti pubblici norvegesi. Intanto, però, buona parte dei giornalisti non hanno digerito l'iniziativa; Borzou Daragahi, corrispondente dal Medio Oriente per il Financial Times, ha definito il progetto una “trovata idiota” di un gruppo di “sfigati creativi”. Ancora più duro e crudo il commento di un freelance siriano, Aboud Dandachi: "A volte in Siria la sola documentazione di un'atrocità è la videocamera di uno smartphone. Grazie per averlo reso più difficile, stronzo".