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Quagliariello, legge elettorale: "Non al 'Vampirellum'"

"Su di me voci infondate. Non mi dimetto da ministro". Gaetano Quaglieriello risponde così a Maurizio Belpietro che lo ha intervistato questa mattina, 29 gennaio 2014, nel corso del suo programma "La telefonata" in onda su Canale 5. "Ma se dovessi essere un essere un ostacolo per le riforme andrei via", ci tiene a precisare il ministro che nei giorni scorsi, subito dopo le dimissioni di Nunzia De Girolamo dal dicastero dell'Agricoltura, era stato dato in procinto di lasciare anche lui.  Nel corso della Telefonata si è parlato anche dell'Italicum e Quaglieriello ha puntualizzato a Belpietro che la nuova legge elettorale non può   essere il 'Vampirellum', per cui "un partito succhia il sangue a   quelli che sono sotto soglia" di sbarramento, i cui consensi perciò   non possono essere sommati a chi invece quelle soglie le supera. Quanto al premio di   maggioranza, aggiunge, "non può essere superiore al 15 per cento" e   se si abbina ad una soglia al 37% "è già una cosa importante. Alla   fine la legge si farà come pensiamo noi, non perchè abbiamo potere   di ricatto ma perchè ci sono cose logiche, una sentenza della Corte   costituzionale va rispettata". E ancora: "La legge elettorale non è un appuntamento a due tra Renzi e Berlusconi. Altrimenti al primo voto segreto sarà affondata".

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