Matteo Renzi torna dall'Africa: "In 1.000 giorni Pil export su di un punto"
Renzi con i numeri non va molto d'accordo. Oppure, semplicemente, i numeri smascherano fanno scontrare il premier con la dura realtà. Matteo Renzi di ritorno dall'Africa ha affidato a un video pubblicato su Youtube i suoi proclami di rilancio di Pil ed export: "Abbiamo ampi margini di miglioramento e abbiamo approntato un vero e proprio piano industriale, con l'intenzione di portare a investire all'estero 22mila nuove aziende". E qui la cifra diventa problematica: l'obiettivo, spiega il premier senza batter ciglio, è aumentare di un punto di Pil legato alle esportazioni nei suoi ormai fatidici "1.000 giorni", che tradotti fanno poco meno di tre anni. Non proprio un successone, perché si parla nella migliore delle ipotesi di 5 miliardi di euro l'anno. Nella migliore delle ipotesi, si diceva, perché secondo Confindustria ha già parlato di Pil piatto per tutto il 2014, il che significa che di quei 1.000 giorni di tempo per far correre il prodotto interno lordo ne rimangono 635. "Abbiamo un tasso di crescita dell'export - ha sottolineato però Renzi - che nel 2013 è stato superiore alla Germania, 4,9% rispetto a 4,8, mentre la Francia è sotto il 3 per cento. Su questi dati siamo i più forti". Sulla matematica però urge un ripassino, per evitare di vantarsi di risultati modesti.