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L'attacco dei marò: "Abbiamo obbedito agli ordini, ma siamo ancora qui"

"Due grandi democrazie devono dialogare, anche perché ci sono dei Trattati firmati. Tutti sanno tutto, ma noi siamo ancora qui". In collegamento video da Dehli con Camera e Senato, il fuciliere della Marina Massimiliano Latorre manda un messaggio forte alle autorità politiche e diplomatiche d'Italia proprio nel giorno della Festa della Repubblica. Un invito a fare qualcosa, dopo quasi due anni e mezzo di carcere in India, ma sempre nel rispetto dei ruoli, come impone la tradizione militare: "Con 30 anni di esperienza, so quale sia la mia sfera competenza e il recinto dal quale non voglio e non posso uscire. Ma dico che due democrazie si devono incontrare. Quel che possiamo fare è comportarci da militari e da italiani, e soffrire con dignità in attesa che questa storia possa avere termine". Più duro l'altro marò italiano, Salvatore Girone: "Abbiamo obbedito a degli ordini e oggi siamo ancora qui presenti. Abbiamo mantenuto una parola, quella che ci era stata chiesta di mantenere e che ancora con dignità e onore per la nostra Nazione e per tutti i soldati italiani continuiamo a mantenere". "Ogni militare impegnato in questo momento, americano o inglese, italiano o indiano - ha concluso -, deve sentirsi tutelato nei propri diritti".

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