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Massimo D'Alema vuole in galera il cronista di Libero

Siparietto fra il cronista di Libero e Massimo D'Alema al termine della cena di autofinanziamento della Fondazione Italiani europei. Gianfranco Vissani avvisa il leader Pd: "dietro c'è Franco Bechis". D'Alema si gira non proprio entusiasta. Vissani spiega: "lui è Libero!". D'Alema non si trattiene: "no, lui è libero, ma fosse per me libero non lo sarebbe più da un pezzo...". Il cronista: "già, fosse per lei sarei in carcere da un po'...". E D'Alema rincara: "non riesco a spiegarmi come possa essere ancora libero...". Due secondi dopo altre battute. C'è da fare la foto a D'Alema con i cuochi, nessuno è disponibile. Si offre il cronista di Libero, e D'Alema sospira: "Stiamo freschi!.. A quale servizio segreto la venderà? A la Spectre?". Il tono ironico cambia poi in attacco vero e proprio alla stampa, quando gli si chiede dei finanziatori della sua fondazione. D'Alema allora attacca: "sono trasparenti, voi sui giornali avete pubblicità che vi condiziona e ottiene quel che vuole. E venite proprio voi a fare i moralisti con me?". D'Alema si rilassa solo di fronte a una nuova domanda, sul confronto fra il suo spumante (Nerosè) e quello prodotto da Bruno Vespa (Noi Tre): "c'è una differenza incolmabile fra noi", sorride sardonico, "perchè è una differenza di qualità..." di Franco Bechis @FrancoBechis

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