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Papponi delle pensioni, Mariano Rabino (Sc): l'unico parlamentare che ha rinunciato al vitalizio

Mariano Rabino, di Scelta civica, spiega di essere l'unico parlamentare che ha rinunciato al vitalizio. Ne avrebbe avuto diritto come consigliere regionale del Piemonte (come deputato no: è entrato nel 2013 e per i nuovi niente più vitalizio). "Ci ho pensato su", racconta a Libero tv, " con i contributi che ho versato nella legislatura fatta avrei dovuto avere quell'assegno al massimo fra i 65 e i 70 anni, forse un anno in più considerando gli interessi maturati. E invece l'avrei avuto finchè campavo. Non mi sembrava giusto, e l'ho rifiutato. E al momento sono l'unico parlamentare che ha rinunciato al vitalizio, e non mi va di stare nel gruppone all'indice". La sproporzione - Secondo Rabino "dalla inchiesta di Libero sui papponi emerge anche sul passato una sproporzione gigantesca fra contributi versati e assegni riscossi. Bisogna intervenire e almeno ridurre quegli assegni, magari con una norma di rango costituzionale che non corra il rischio di essere impugnata. Poi se è generoso il vitalizio contributivo che vale per i parlamentari oggi, ritocchiamo verso il basso anche quegli assegni". Alla fine mettiamo un cartello virtuale al collo di Rabino. Come quello dei comuni "denuclearizzati". Lui è un parlamentare "devitalizzato". Sorride: "Devitalizzato? Mi piace: è come essersi tolto un dente che fa male...”

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