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Gli hacker di Anonymus oscurano i siti Isis: "Siete un virus, noi la cura"

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"Isis, noi siamo ebrei, cristiani, musulmani, siamo hacker. Coloro che si chiamano Stato Islamico non sono musulmani. Isis vi daremo la caccia". Il collettivo di hacker Anonymus ha dichiarato guerra ai terroristi dell'Isis mettendo in atto il primo passo della già annunciata cyber-guerra ai jihadisti. Nel video-manifesto da loro pubblicato affermano di aver già colpito i loro siti, e che in rete d'ora in avanti non avranno più pace. "Siete un virus, e noi la cura", proclama l'ormai celebre maschera-icona di Guy Fawkes con, sullo sfondo, le colonne di numeri già viste nel film cult Matrix. Il paradosso dell'Occidente è che una mano contro i terroristi potrebbe arrivare proprio da chi, fino a qualche mese fa, è stato bollato a sua volta come terrorista per aver contribuito a mettere in rete i segreti dei governi democratici con l'operazione Wikileaks.  Anonymous ha annunciato di aver violato decine di account Twitter e profili Facebook dei terroristi e di aver catalogato decine di indirizzi della propaganda jihadista. Si tratta della seconda fase dell'operazione #Oplsis contro la galassia degli integralisti islamici partita dopo l'attacco al settimanale satirico francese Charlie Hebdo. Nel video, della durata di 3 minuti, Anonynous conferma che non darà tregua al califfato e rivendica l'azione compiuta da persone di ogni credo, religione e razza, studenti e lavoratori, poveri e ricchi. In particolare nel mirino dei pirati informatici sono finiti i reclutatori, coloro che cercano di attirare simpatizzanti della jihad attraverso il web. "L'operazione continua", avverte una voce che parla di "cittadini del mondo": "Siamo cristiani, ebrei, attivisti, agenti governativi, spie... siamo studenti, lavoratori, amministratori, disoccupati". E minaccia: "Vi daremo la caccia, metteremo offline tutti i vostri account, le vostre mail. Non ci sono posti sicuri per voi sul web. Sarete trattati come un virus". Infine l'annuncio: "Siamo anonymous, siamo una legione, non perdoniamo e non dimentichiamo".  

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