Uber, i tassisti di Roma insultano i parlamentari Pd e M5s: "Viva la pappatoia" e lanciano soldi falsi
Un gruppo di parlamentari per lo più del Movimento 5 stelle, in compagnia di colleghi del Pd e del gruppo misto, sono stati insultati da alcuni tassisti romani inferociti all'uscita da una cena tutta particolare. La sera di mercoledì 22 luglio i parlamentari hanno incontrato in un ristorante nel centro di Roma l'amministratore delegato di Uber. Speravano di non far sapere a nessuno dell'incontro con il lobbista, ma sfortuna loro ha voluto che nel locale ci fossero due parlamentari leghisti, Marco Centinaio e Stefano Candiani. I due non si sono fatti scappare l'occasione, così hanno spifferato quell'incontro ai tassisti romani, che come in tutto il mondo sono sul piede di guerra quando sentono solo nominare Uber, servizio che secondo loro farebbe concorrenza sleale. "Vergnogna" - Fuori dal ristorante sono piovuti insulti che per i grillini suonano di beffa, dopo anni passati a lanciarli sugli altri: "Venduti! Viva la pappatoia!". I tassisti erano su tutte le furie e non contenti degli insulti, alcuni si sono anche avvicinati ai parlamentari di passaggio e hanno lanciato in faccia ai malcapitati una pioggia di banconote false. Senza pentimento - Sul blog sregolati.org, il primo a raccontare la serata turbolenta, ha intervistato la grillina Serenella Fucksia, anche lei presente alla cena. Nonostante le lobby siano viste come il Diavolo in Terra, la grillina marchigiana non si dice per niente pentita: "Sono trasparente e non ho nuylla da nascondere. Faccio parte di un intergruppo innovazione", un manipolo di parlamentari che in modo del tutto informale si riuscise periodicamente per approfondire questioni legate all'innovazione. La Fucksia comunque dice di voler incontrare anche i tassisti, e rimane ferma sulla sua posizione: "Resto perplessa su Uber e l'ho pure ripetuto alla cena". Ma alla fine chi ha avrà pagato: "Abbiamo speso trenta euro a testa. Uber non ci ha pagati".