Mandela, alla cerimonia tra vuvuzela, galletti e Letta nascosto. E il traduttore per i sordi è un impostore. Video
Un funerale laico dell'altro mondo, quello andato in scena a Johannesburg per commemorare Nelson Mandela. Tra un Obama che ci prova con la collega danese, un Letta presente e sperduto tra la folla degli invitati (Prova il gioco: dov'è Enrico?) e un sottofondo di vuvuzelas rumorosissime (il Mondiale 2010 per un attimo sarà tornato alla mente degli appassionati), a scandalizzare i sudafricani è stato però altro. Allo stadio di Soweto, accanto a Obama, Raul Castro, Ban Ki Moon e Jacob Zuma (fischiatissimo) c'era un uomo intento a tradurre le frasi nel linguaggio dei gesti per i sordomuti. Peccato che quell'uomo fosse un impostore. La comunità dei sordi ha infatti denunciato il finto traduttore come qualcuno che si è introdotto sul palco, ha guadagnato due ore di celebretà, e nient'altro. "Si è limitato a volteggiare le mani per aria, sembrava che stesse scacciando le mosche dalla faccia e dalla testa", ha commentato Cara Loening, direttrice della Sign Language Education and Development di Città del Capo. "Siamo indignati".