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Bechis: per l'assistente sociale, il terrorista era "un bravo ragazzo"
La Francia dal cuore tenero e buonista aveva già arrestato nel 2005 Cherif Kouachi, uno dei due fratelli che hanno assassinato giornalisti e vignettisti di Charlie Hebdo la mattina del 7 gennaio 2015 a Parigi. Cherif era accusato di avere preparato attentati in Francia ad obiettivi ebraici, e di essere stato arruolato per la jiahd in Iraq. Fu condannato a tre anni, ma scontò solo poche settimane di carcerazione preventiva. Un assistente sociale in carcere certificò il suo pentimento, e definì Cherif “un bravo ragazzo”, traviato da altri, ma che ormai aveva capito quel che aveva fatto. Anche la tv francese raccontò in un reportage la sua storia, e lo descrisse come un “ragazzo adorabile”, che faceva il rapper e non era integralista islamico. Si disse che aveva avuto delle ragazze e fumava perfino gli spinelli: perchè condannarlo? Così fino al giorno della strage il “bravo ragazzo” è restato in ombra. Magari ad allenarsi con il kalashnikov come lui stesso aveva raccontato agli inquirenti. Preparandosi fra le coccole di assistenti sociali e di una giustizia dal cuore tenero a diventare quella belva che abbiamo visto in azione a Parigi. di Franco Bechis
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