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Immigrazione, Pietro Senaldi: quelle foto agghiaccianti sono un'accusa contro le Ong

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Cosa c’è dietro una foto come questa? Il dramma di un essere umano privato di una vita che non ha mai avuto speranza, un grido di dolore al mondo e un mondo di accuse e strumentalizzazioni che schiacciano, fino a svilirla colpevolmente, la dimensione individuale della tragedia e fanno del corpo morto esibito del profugo un'arma politica. Più tante altre cose... Un cadavere sulla spiaggia di Zuwara, in Libia. Secondo il fondatore della Ong Open Arms, che ha diffuso le foto, i corpi sono stati abbandonati sulla sabbia per tre giorni A beneficio dei beceri, mettiamo subito in chiaro che le immagini che pubblichiamo ci fanno orrore, anche siamo da sempre contro l'immigrazione clandestina. Non serve essere di sinistra per dolersi della morte dei migranti. Chi lotta perché in Italia si possa entrare solo legalmente non è un potenziale genocida né un fascista, neppure per forza un sovranista, termine che oggi per qualcuno è un insulto, neanche lo fossero stati Stalin e Mao.

 

 

 

 

Provare pietà per quei morti annegati, abbandonati per giorni sulle spiagge libiche, non è una patente di bontà. Tutti siamo colpiti dalla sorte di questi esseri umani sfortunati. La differenza tra la sinistra dell'accoglienza indiscriminata e il centrodestra della regolamentazione di flussi sta nella risposta al problema. Quella di Letta, di Fratoianni, della Boldrini e delle organizzazioni sedicenti umanitarie prevede porti aperti e cittadinanza facile, in modo da incentivare gli arrivi. Quella di Salvini, e del centrodestra tutto, ma anche di Minniti, quando i dem per errore gli hanno fatto fare il ministro, si fonda sul tentativo di risolvere la questione all'origine, politicamente con accordi bilaterali con le nazioni di provenienza e di partenza, ed economicamente per evitare la fuga generale dall'Africa.

La storia ci dice qual è la via migliore. Con Minniti e Salvini i morti in mare si sono ridotti del mille per cento, e con essi gli affari degli scafisti. Con il Pd abbiamo sempre assistito a stragi in mare, arrivi in massa, profughi trattati come animali in centri d'accoglienza che sono gabbie, aumento della criminalità extracomunitaria. Le foto che pubblichiamo danno ragione alla linea di Salvini, specie oggi, quando ormai l'Europa ha mostrato tutti i propri limiti ed è divenuto chiaro che non otterremo da Bruxelles nessun aiuto nel contrastare l'immigrazione clandestina. Non conosciamo la storia dei cadaveri di queste fotografie, ma è facile immaginarla. Da quando le navi delle ong sono tornate libere di scorrazzare nel Mediterraneo, gli scafisti ammassano i profughi su gommoni cinesi di precaria tenuta, confidando che essi verranno intercettati dalle imbarcazioni umanitarie. Talvolta accade così, spesso le zattere affondano dopo pochi chilometri senza che nessuno possa soccorre chi sta a bordo.

 

 

 

Corrono cattivi tempi. La bomba profughi è la mucca nel corridoio che il governo Draghi si ostina a non voler vedere. È inutile che la ministra Lamorgese si affanni a trovare accordi in Europa; è anche troppo tardi per darsi da fare in Libia, dove ormai impera il sultano Erdogan. Quando Draghi si fece sfuggire la sacrosanta verità e disse che il leader turco è un dittatore, per tutta risposta quello convocò ad Ankara tutto il governo libico, 14 ministri che a casa loro neppure Allah riuscirebbe a radunare. Che si ritengano gli immigrati risorse, poveracci da aiutare o persone da respingere, è comunque criminale delegare alle ong il problema delle partenze dall'Africa, lavandosi le mani e la coscienza sia del destino dei morti sia di quello dei sopravvissuti, ai quali il nostro governo non offre nulla, se non la possibilità di attraversare il Paese da Sud a Nord in cerca di una salvezza altrove.

 

 

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