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Sinner-Alcaraz, dalla Spagna un'ipotesi esplosiva: "Gli effetti della loro rivalità sul tennis"

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Sinner e Alcaraz e una rivalità destinata a durare nel tempo. Così la pensa anche il presidente della Real Federación Española de Tenis, la federtennis spagnola, Miguel Díaz Román, che in occasione della finale del Tenerife Challenger 1 (torneo organizzato da MEF Tennis Events) ha detto che "nei prossimi anni sarà sempre una sfida tra loro due — le sue parole —. L’attesa per i loro incontri sarà un grande beneficio per il tennis in generale. Il 2024 è già stato incredibile, con tanti titoli vinti da entrambi, ma sono ancora giovanissimi e resteranno nell’élite mondiale per molto tempo".

Intanto, sul caso Clostebol, in attesa della sentenza di aprile, Sinner è stato difeso da Ahmad Nassar, direttore esecutivo della Professional Tennis Players (PTPA), associazione fondata durante il periodo della pandemia da Novak Djokovic. In una lunga lettera, lo statunitense ha attaccato l'Agenzia Mondiale Antidoping (Wada) appoggiando Sinner e soprattutto facendo percepire come lo stesso Djokovic sia pronto ad aiutare il giovane collega: “Il sistema antidoping dovrebbe preoccuparsi di colpire i dopati — ha spiegato —. I dopati sono coloro che cercano di migliorare le proprie prestazioni tramite sostanze illegali, tuttavia queste e le soglie di test per i risultati positivi devono essere strutturate. Tutto ciò non accade. Parliamo per lo più di quantità irrisorie, cose che in realtà non migliorano le prestazioni. Questo è l’inizio dell’ingiustizia per tutti”. 

 

 

Si è trattato di una mossa da parte della Wada per respingere le decisioni dell’Itia e far pesare il proprio peso decisionale come sottolineato dallo stesso Nassar: "Sinner è coinvolto in una disputa politica/legale tra le due agenzie — ha aggiungo — E sta ancora aspettando da quasi un anno che ci sia un giudizio definitivo". Il numero uno "è stato messo in una situazione ingiusta — ha concluso Nassar — L'ITIA sostiene di aver seguito il suo processo e le sue regole. La WADA non è d’accordo e sente la necessità di respingere l'ITIA. Sfortunatamente, questo non è stato un risultato sorprendente per altre situazioni. Ciò non significa che siamo d’accordo con l’appello della WADA o con la decisione originale dell'ITIA".

 

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