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Anna Kalinskaya, "che fine ha fatto?": l'intervista a Vogue diventa un caso

Roberto Tortora
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Che fine ha fatto Anna Kalinskaya? La tennista, ex-fidanzata di Jannik Sinner, si è raccontata su Vogue, dove ha parlato di se stessa a 360 grandi. Il suo inizio di stagione sul campo, però, è stato un disastro. Si è ritirata ad Adelaide, stesso dicasi per Singapore e il destino non è cambiato nemmeno agli Australian Open, lì dove il suo “ex” ha bissato il trionfo dell'anno scorso.

Al WTA di Doha ha giocato, ma è uscita quasi subito, ai trentaduesimi contro la numero 98 del ranking, Cristina Bucsa. La russa aveva vinto al tie-break il primo set, poi è crollata: 7-5, 6-4 per la spagnola. Una sconfitta che brucia. La scalata alla Top 10 per Anna si fa dura. L’attuale numero 18 ha talento da vendere, ma problemi fisici e mentali costanti.

 

 

 

Decisamente più rilassata, invece, la sua immagine attraverso Vogue, dove spiega il suo amore per il tennis: “Sono semplicemente molto appassionata. Giocare di fronte a una folla, l’atmosfera… è una sensazione speciale. A 18-19 anni ho capito che volevo dare il 100% a questo sport. Ho avuto modo di osservare atleti di altri sport, vedere quanto lavorano duramente ogni giorno. È stato motivante".

"La cosa importante – consiglia la russa ad aspiranti nuove leve – è non paragonarti agli altri. Lavora su te stessa, il resto verrà. Io odio perdere. Per me giocare significa una cosa sola: vincere. Non è facile. Essere lontana da casa, viaggiare continuamente e il jet lag. È la parte più impegnativa per me”.

 

 

 

Non ha peli sulla lingua, non teme di mostrare le sue fragilità Anna. Ma di Sinner non si parla proprio. E, a meno che la storia d’amore non continui sotto traccia, sembrerebbe proprio essere definitivamente tramontata. Nonostante le 285 vittorie in carriera, la Kalinskaya non è riuscita ancora a portare a casa un titolo nel singolare, mentre 3 sono i successi già maturati nel doppio. Sette, invece, i titoli ITF conquistati dalla tennista moscovita classe ’98. Ancora troppo poco, però, per spiccare definitivamente il volo.


 

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