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Jannik Sinner, Furlan sgancia la bomba: "Davvero lo hanno interrogato fino all'alba?"

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"Sinner ha assistito all’udienza dalle 4 alle 10 di mattina. È stato scagionato e poi ha affrontato, la sera stessa, la semifinale contro Zverev in cui ha vinto 7-6 al terzo set”. Le parole di Renzo Furlan, allenatore di Jasmine Paolini, hanno fatto il giro del mondo. Il coach ha rivelato un aneddoto a Sky Tennis Club che riguarda proprio il giorno in cui il numero uno al mondo ha scoperto di essere risultato positivo al Clostebol. Tutto il resto del mondo, invece, è rimasto allo scuro per diverso tempo.

"Davvero - si legge su qualche sito specializzato e sui social - Sinner è stato interrogato all'alba?". Altri, invece, sono ancora più perplessi: "Neanche l'avessero beccato con una siringa in mano". L'allenatore di Paolini ha poi raccontato come il numero uno al mondo sia riuscito a convivere con questa spada di Damocle che gli pende sulla testa. "C'è sempre stata questa situazione di doping sopra la sua testa, come una mannaia sul collo - ha spiegato il coach -. A Malaga, prima della Davis, gli ho detto: 'Sei riuscito a fare cose straordinarie anche con questa pressione’. E lui mi ha risposto: 'Sai come è andata a Cincinnati? Le cose sarebbero potuto andare bene o male. Per la prima volta, abbiamo affittato una casa e non una camera d'albergo. Avevamo due auto per spostarci. Io ne guidavo una e il mio team guidava l'altra. Avevo bisogno di questi momenti per me stesso. È qualcosa che potrebbe sembrare stupido, ma mi ha portato una grande tranquillità'".

 

Intanto Sinner si sta godendo qualche giorno di meritato riposo sulla neve. Alcuni tifosi lo hanno pizzicato sugli sci. E qualcuno ha gridato anche allo scandalo, visto che aveva rifiutato l'invito al Quirinale di Sergio Mattarella.

 

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