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"Jannik Sinner squalificato? Perché sono fiducioso": Binaghi, tam tam impazzito

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Un percorso ottimo quello del tennis italiano agli ultimi Australian Open. Jannik Sinner vincitore del torneo, Lorenzo Sonego arrivato ai quarti. Per Angelo Binaghi, presidente della Federtennis, è stato un percorso ottimo quello di Melbourne: “Siamo riusciti addirittura a fare meglio — le sue parole nell’intervista al Corriere dello Sport — Sonego nei quarti, Musetti al terzo turno, il doppio in finale. Per come eravamo abituati, anche senza Jannik sarebbe stato un trionfo. Cosa devo fare? Chiedere a questi ragazzi di smettere di vincere? E se non ci fosse stato Sinner, saremmo lo stesso qui a parlare della grande crescita del tennis italiano e lo dimostrano proprio gli Australian Open”.

Lo stesso presidente si è detto “fiducioso” riguardo alla sentenza che arriverà ad aprile sul caso Clostebol, che vede al centro Jannik Sinner. “Non ho grandi elementi di novità rispetto a quello che sappiamo, ma alla fine sono convinto che prevarrà il buonsenso”, il suo pensiero. 

 

 

Sempre secondo Binaghi, per la crescita di un tennista “è fondamentale allargare il proprio team, affidandosi a specialisti di grande competenza in ogni settore”. Un attacco non troppo velato a Riccardo Piatti, l’ex coach di Sinner con cui il ligure ha interrotto il rapporto nel 2022: “Non la sto sminuendo né rinnegando, ci tengo a sottolinearlo — ha detto Binaghi — Piatti è tra i più bravi nel suo ruolo, ma poi le esigenze sono diverse e, in ogni caso, nessuno impedirebbe loro di far parte di un team allargato”. 

Il ruolo della Federazione, in tutto questo, “è far passare questo messaggio senza che nessuno la prenda male, conta la crescita degli atleti — ha concluso Binaghi — Siamo anche disposti a supportarne le spese anche se per i giocatori di un certo livello, il problema economico è davvero relativo. Ma mai come oggi bisogna poter contare su figure di grande esperienza”.

 

 

 

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