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Jannik Sinner? "Allora sei sano!": clamoroso, quando fallisce il punto del set...

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Saper gestire le emozioni, controllando la propria mente, è forse la qualità più grande che ha Jannik Sinner. Il 23enne pusterese lo ha dimostrato anche nella semifinale degli Australian Open vinti contro lo statunitense Ben Shelton in tre set, riuscendo, senza abbattersi, a vincere il primo set dopo aver subito due break di svantaggio. Proprio il concetto del “gestire le emozioni” è stato sottolineato da Jannik dopo la sfida contro il numero 21 al mondo: “Sono felicissimo di essere tornato in finale agli Australian Open — le sue parole — Ero entrato un po' teso, sono contento per come ho gestito le emozioni. Sono felicissimo di avere un'altra possibilità di lottare per il titolo. La stagione è lunga, cerchiamo di iniziarla alla grande”.

Per lui, domenica contro Alexander Zverev, sarà la seconda finale dello Slam australiano, la terza sul cemento se si considera anche la vittoria degli scorsi US Open. Il tedesco però sarà un osso duro “perché è un grandissimo giocatore — ha aggiunto Sinner — È alla ricerca del suo primo Slam. Sarà una domenica speciale, voglio godermela tutta. Spero che sia un bel match. Non vedo l'ora di giocare”. 

 

 

Poi un pensiero sul suo coach Darren Cahill, che lascerà a fine anno: "Tutti gli allenatori che ho avuto mi hanno dato tanto. Ho fatto scelte importanti da quando avevo 13 anni — ha aggiunto Sinner — Lui e Vagnozzi sono una buona coppia, anche se hanno una grande differenza di età". Darren “non vedeva l'ora di fare l'allenatore fin da quando giocava — ha detto ancora — Ma parliamo di stagione finita quando la stagione è ancora all'inizio". Infine, un passaggio sulla sua condizione fisica al torneo. Il malessere ai quarti contro Holger Rune era dovuto "a piccoli crampi legati anche alla durata del match”.

 

 

Intanto Jannik, nel corso del match contro Shelton, ha dimostrato di essere “umano”, sapendosi anche arrabbiare quando uno scambio non è andato. Come nel 6-5 del primo set, con il servizio dello statunitense, quando ha mandato il suo back oltre la linea di fondo non capitalizzando un possibile 40-15 in suo favore. Poco importa, però, dato che Jannik ha poi vinto il 12esimo game della partita, riuscendo a dominare sia il seguente tie-break, sia gli altri due set con un doppio 6-2. Sui social, la sua reazione di stizza per quel back troppo lungo, con quel “caz..” detto di rabbia guardando il suo staff, non è passata inosservata, tanto che un utente ci ha scherzato su riprendendo l’immagine di un film di Checco Zalone con una didascalia: “Allora sei sano”. Insomma, un messaggio chiaro rivolto a chi, con mala intenzione, diceva che Sinner fosse più austriaco che italiano.

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