Jannik Sinner è in finale, superato Shelton in soli tre set: il colpo con cui lo ha annientato
Jannik Sinner è in finale degli Australian Open. Il numero uno al mondo ha superato la pratica Ben Shelton in soli tre set. Troppo forte l'azzurro per questo americano. L'altoatesino ritorna così a giocarsi il titolo a Melbourn, a un anno di distanza dall'ultima volta. Questa volt il suo avversario sarà il numero 2 al mondo Alexander Zverev.
"Sono felicissimo di essere tornato in finale agli Australian Open. Ero entrato un po' teso, sono contento per come ho gestito le emozioni. Sono felicissimo di avere un'altra possibilità di lottare per il titolo. La stagione è lunga, cerchiamo di iniziarla alla grande". Lo ha detto Jannik Sinner dopo la vittoria in semifinale contro Ben Shelton a Melbourne.
"Zverev è un grandissimo giocatore. È alla ricerca del suo primo Slam. Sarà una domenica speciale, voglio godermela tutta. Spero che sia un bel match. Non vedo l'ora di giocare", ha aggiunto Sinner. L'azzurro è tornato sul suo coach Darren Cahill, che lascerà a fine anno: "Tutti gli allenatori che ho avuto mi hanno dato tanto. Ho fatto scelte importanti da quando avevo 13 anni. Lui e Vagnozzi sono una buona coppia, anche se hanno una grande differenza di età", aggiunge sorridendo. "Cahil non vedeva l'ora di fare l'allenatore fin da quando giocava - ha concluso l'italiano - Ma parliamo di stagione finita quando la stagione è ancora all'inizio". Infine, un passaggio sulla sua condizione fisica al torneo. Il malessere ai quarti contro Holger Rune era dovuto "a piccoli crampi legati anche alla durata del match", spiega Sinner. Sulla debolezza accusata nel corso del match si erano rincorse più voci: dalle crisi d'ansia al virus influenzale.
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