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Jannik Sinner impreca contro lo sconosciuto australiano: il raptus, mai visto così

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A un certo punto del primo set, stordito e incredulo dopo l'ennesimo errore, Jannik Sinner abbassa la racchetta, alza gli occhi al cielo e impreca. Una scena mai vista, considerando rendimento e aplomb dell'altoatesino. D'altronde, quanto sta accadendo in campo alla Rod Laver Arena di Melbourne nel secondo turno degli Australian Open è quasi "sovrannaturale". Il 23enne semi-sconosciuto australiano Tristan Schoolkate, 173esimo al mondo che in carriera vanta ben 2 (due!) vittorie nel circuito Atp, lo sta massacrando.

Alla fine, il beniamino di casa vince il primo parziale e la notizia fa il giro del mondo. Dopo 49 set vinti di fila, Sinner perde. Non accadeva da ottobre, quando l'argentino Etcheverry lo sorprese al torneo Atp 1000 di Shanghai, pur perdendo due set a uno.

 

 

 

Alla fine, quel che serviva a Sinner era una scossa. Lo scoramento del primo set, concluso 4-6 con un errore gratuito più che insolito per il tennis di Jannik, lascia spazio alla rabbia del secondo, con l'australiano che ancora tiene botta per poi cedere 6-4 nel finale. Pareggiato il conto, Sinner si concede un altro gesto di stizza. Va a sedersi in panchina per la pausa, agita la racchetta come a dire "e andiamo", si copre il volto con l'asciugamano. Le stelle si stanno riallineando. 

 

 

 

Da quel momento inizia un'altra partita, quella prevista da tutti alla vigilia. Sinner sale di tono, atleticamente, tecnicamente e tatticamente. Il povero Schoolkate ci capisce poco o nulla, e alla fine l'orgoglio non basta: finisce ko nel secondo (6-1) e nel terzo (6-3). I tifosi, che avevano commentato allarmati le difficoltà del primo turno, possono rilassarsi. Ma resta nella testa di molti la profezia di un appassionato particolarmente pessimista: "Non vedo come Sinner possa battere Schoolkate, differenza imbarazzante. Chissà a cosa sta pensando, magari ha ricevuto notizie non positive sul caso Clostebol. Ma in queste condizioni non andrà molto avanti". Se sia vero o meno, lo si capirà al terzo turno quando Sinner dovrà vedersela contro l'americano Giron. Non un osso particolarmente duro. In teoria.

 

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