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Supercoppa italiana, rimonta folle per il Milan: contro l'Inter finisce in un 3 a 2

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Un trofeo che può cambiare una stagione. In dieci giorni, Sergio Conceiçao ha ribaltato il Milan. Dopo la Juve, il Diavolo supera anche la favorita Inter, prendendosi la Supercoppa italiana nel modo più rocambolesco possibile: una rimonta da 0-2 a 3-2, ancor più clamorosa di quella che aveva permesso ai rossoneri di superare la Vecchia Signora e guadagnarsi la finale. La squadra di Inzaghi spreca tanto e si ritrova a mani vuote - quasi senza accorgersene - dopo aver messo le mani sul primo titolo stagionale, grazie alle reti di Lautaro al tramonto del primo tempo e di Taremi all'alba della ripresa. Però, in pochi giorni, Conceiçao ha portato una ventata di freschezza al Milan, con una svolta a livello mentale e tecnico inattesa in tempi così brevi. E non è un caso che siano stati Theo Hernandez e Rafael Leao, due delle stelle finite dietro la lavagna durante la gestione Fonseca, ad 'accendere' il Diavolo nella rimonta sui nerazzurri, con un gol e due assist per Pulisic e Abraham. Nella notte di Riad all'Inter resta il rammarico per il secondo derby perso nei minuti finali e per un trofeo sfuggito da una situazione di doppio vantaggio. A Inzaghi il compito di risollevare subito un gruppo che non dimenticherà facilmente l'amara spedizione in terra saudita. Perché il campionato non aspetta, e la Champions nemmeno.

 

Costretto a fare a meno di Thuram, Inzaghi sceglie Taremi come partner di Lautaro in attacco, mentre Conceiçao recupera Leao ma solo per la panchina: davanti c'è Morata supportato da Pulisic, Reijnders e Jimenez. La fase di studio dura pochi minuti, per Sommer e Maignan c'è lavoro da fare fin dalle prime battute. Reijnders, imbeccato da un filtrante di Pulisic, calcia sull'esterno della rete, un minuto dopo colpo di testa fuori misura di Taremi. Milan e Inter danno vita a un derby vivo, intensissimo, senza un vero padrone. In contropiede Dimarco va a un soffio dal vantaggio, ma Maignan smanaccia e salva i suoi. Al 35' la finale di Supercoppa perde uno dei protagonisti, Calhanoglu, fermato da un affaticamento all'adduttore e sostituito da Asllani. Proprio quando il Milan sembra rifiatare, i nerazzurri passano: nell'unico minuto di recupero concesso da Sozza, un errore in disimpegno di Jimenez favorisce Mkhitaryan, che serve Taremi che a sua volta innesca Lautaro, che fa tutto bene in area di rigore e dopo un dribbling a rientrare trafigge Maignan. Il Diavolo paga a caro prezzo ogni minima concessione anche in avvio ripresa: il lancio dalle retrovie di De Vrij viene addomesticato da Taremi, che dopo l'elegante controllo fa partire una rasoiata angolatissima su cui Maignan non può far nulla.

 

La partita sembra virtualmente chiusa, ma come contro la Juve questo 'nuovo' Milan di Conceiçao non muore mai. Merito di Theo Hernandez, che su punizione riapre subito i giochi, all'8', sorprendendo Sommer sul suo palo, ingannato anche da una probabile deviazione dello stesso Lautaro con il tacco. I rossoneri tornano a crederci, alzano i ritmi e mettono l'Inter all'angolo, complice anche l'ingresso in campo di un Leao subito frizzante e propositivo. Reijnders ha tra i piedi la palla del 2-2, sfruttando una sgroppata del portoghese, ma Bastoni si immola mettendoci la faccia e salvando un gol fatto. Al 20' Sommer si fa perdonare dall'errore sul gol di Theo murando il colpo di testa a distanza ravvicinata di Morata. La partita vive di continui sussulti, perché il Milan concede ma l'Inter non ne approfitta. Taremi manca il colpo del ko, poi è Carlos Augusto a centrare il palo di testa, con Maignan reattivo a salvare il pallone sulla linea di porta. La gara è aperta e al 36' il Milan trova il meritato pareggio, ancora una volta con un'azione nata sulla sinistra: Theo serve al centro Pulisic, che si gira in un fazzoletto e calcia trovando il diagonale vincente. Gli schemi saltano, il Milan è sbilanciato in avanti, l'Inter reagisce di cuore e di nervi e vuole restituire prima della lotteria dei rigori lo schiaffo subito. L'occasione giusta capita a Dumfries, giustiziere dell'Atalanta in semifinale, ma Maignan è lesto in uscita. L'eroe di Riad diventa così Tammy Abraham, entrato a un quarto d'ora dalla fine, che raccoglie l'assist di Leao - imbeccato da Pulisic - e in pieno recupero segna il gol vittoria. Che vale la Supercoppa, un successo clamoroso e rocambolesco, e una possibile svolta alla stagione del Milan.

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