Jannik Sinner, la foto sugli sci scatena l'inferno: "Fosse stato con me l'avrei sconsigliato"
Si è concesso qualche giorno sulle sue montagne, Jannik Sinner. Il 23enne di San Candido, dopo una stagione trionfale e assai piena anche extra-campo di tennis, ha festeggiato il Natale in famiglia e tra gli amici, concedendosi anche qualche discesa sugli amatissimi sci.
D'altronde, prima di diventare il golden boy della racchetta italiana e mondiale, il piccolo Jannik sembrava un predestinato sia a calcio sia nelle discese. Qualcuno però ha criticato il vincitore di Australia Open, Us Open, Atp Finals e Coppa Davis considerando la sua un azzardo, una leggerezza. Cosa potrebbe succedere in caso di caduta?
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"La sciata natalizia sarebbe stato meglio evitarla. Fosse stato un mio giocatore l'avrei sconsigliato", conferma all'agenzia Adnkronos Corrado Barazzutti, uno dei quattro moschettieri azzurri della prima Coppa Davis vinta dall'Italia in Cile nel 1976 (gli altri erano Adriano Panatta, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli, agli ordini di Nicola Pietrangeli) nonché ex capitano azzurro.
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"Sappiamo però che Jannik è un fenomeno anche sugli sci - riconosce non a caso Barazzutti -. È nato sciatore e come ha detto lui, per chi nasce sugli sci è come andare in bicicletta non si dimentica mai. Quindi va bene così. In più immagino non si sia preso alcun rischio e per fortuna è andato tutto bene". Secondo Barazzutti, oggi allenatore di Lorenzo Musetti, oggi Sinner è "il grande favorito in ogni torneo che gioca e lo sarà anche all'Australian Open. L'unico alla sua altezza è Carlos Alcaraz che è al suo livello come qualità tennistica ma è più discontinuo. Mi sembra che tutti gli altri si siano rassegnati alla superiorità di Sinner a partire da Daniil Medevedev e Alexander Zverev, quindi mi aspetto un'altra stagione dominata da lui e da Alcaraz".