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Moise Kean, bordate contro la Juventus: "Perché ero precipitato nel buio"

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“A Torino ero precipitato nel buio, a Firenze sono tornato a rivedere le stelle”. Non le ha mandate a dire contro la sua ex squadra, la Juventus, Moise Kean, che da quando ha lasciato i bianconeri per approdare nella Viola sembra rinato. Il centravanti in Toscana è felicissimo e lo ha detto anche in una lunga intervista al Corriere della Sera: "Dopo un anno di infortuni ho perso tante belle occasioni, compresa la possibilità di andare a gennaio all’Atletico Madrid ed è stato difficile dal punto di vista mentale — ha spiegato —. C’è chi cade in depressione, io invece ho reagito. Firenze mi ha fatto rinascere". 

A consigliargli la Fiorentina è stato uno che il Franchi l'ha vissuto: "Quando è capitata l’opportunità, Vlahovic mi ha incoraggiato — ha detto ancora —. L’ho scelta perché mi assomiglia, è ambiziosa come me”. E sul suo allenatore, Raffaele Palladino, “mi ha sempre voluto, già dai tempi del Monza lo scorso gennaio, ma non è stato possibile — le sue parole —. È una grande persona, per me più di un allenatore". Ma nella sua carriera Kean ha già avuto diversi allenatori di spessore: "Tuchel al Psg ha chiesto di me dopo l'infortunio di Icardi, ero scioccato all’idea di andare in una squadra con così tanti campioni — ha aggiunto —. Al debutto durante l'intervallo venne a incoraggiarmi".

 

Poi il cambiamento nella seconda partita: "L’ho ripagato con una doppietta — ha raccontato Kean —. Lui mi ha dato sempre fiducia e mi ha insegnato a amare una grande città come Parigi. E tutto in poco tempo perché dopo Natale è arrivato Pochettino". Kean spiega poi come tra Mbappé e Neymar preferisca sempre Cristiano Ronaldo: "Mi ha insegnato a migliorare sui dettagli". E infine un pensiero su quanto accaduto a Bove: "Mi è passata la vita davanti — ha concluso —. Edo era vicino a me, mi sono spaventato tantissimo quando è crollato. Per fortuna adesso è passato".

 

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