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Milan, Balotelli risponde ai tifosi del Cagliari. Nessuna punizione in vista

Il ct Prandelli lo difende: "Con lui serve tanto amore, imparerà a comportarsi".

Niccolò Gaetani
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Mario Balotelli i fischi e gli sfottò dei tifosi avversari non li ha mai sopportati. Quasi ogni domenica l'attaccante milanista "ingaggia" un duello personale con i sostenitori che lo prendono di mira, riuscendo molto raramente a mantenere un comportamento da professionista. L'ultimo episodio increscioso è accaduto durante la partita di Cagliari, terminata 2-1 in favore del Milan. Il gesto - Balotelli, dopo aver realizzato il gol del momentaneo pareggio, si è rivolto ai tifosi cagliaritani portandosi le mani verso le parti basse, un gesto volgare e provocatorio che gli è costato un cartellino giallo, ammonizione che lo costringerà a saltare la prossima partita contro il Torino. Continua quindi la "sfida" tra la parte più calda del tifo del Cagliari e il centravanti della Nazionale italiana, che anche nella passata stagione si era reso protagionista di un brutto gesto nei confronti dei tifosi di casa, zittendoli dopo aver realizzato il rigore che aveva riportato il Milan in partita. Le reazioni - L'atteggiamento di Balotelli preoccupa Seedorf ma sopratutto il ct Prandelli, da sempre molto attento al comportamento dei suoi giocatori. Il tecnico milanista, nonostante lo alleni da piochi giorni, ha capito che non conviene colpevolizzare oltre modo la punta, e le sue parole sono comprensive, quasi paterne: "Gli ho detto di stare calmo, anche se non è stato bello il comportamento dei tifosi avversari che lo hanno insultato. La sua reazione quando ha segnato può essere capita. Il fatto è che errori ne facciamo tutti, ma quando si tratta di Mario fa sempre notizia. A lui ho detto che comunque può sempre contare su di me, l'ho trovato migliorato e sono certo che continuerà a farlo. Ma tutti dobbiamo aiutarlo, oltre a essere un giocatore del Milan è anche molto importante per la Nazionale". Ma la vera notizia, provocazione a parte, è la decisione di Prandelli di non punire Balotelli con l'applicazione del codice etico. "Balotelli imparerà a comportarsi. Servirà tanto amore, è un ragazzo cui diamo molto e per il quale il Milan è importante", ha detto Prandelli, accusato di utilizzare, a seconda dei calciatori da punire, due pesi e due misure. Ma considerando l'infortunio di Pepito Rossi e la scarsa affidabilità degli altri attaccanti potenzialmente convocabili, la presenza di Balotelli ai Mondiali - e alle amichevoli di preparazione - diventa fondamentale. Sarà lui che dovrà giudare l'attacco azzurro e provare a scardinare le difese avversarie, meglio allora chiudere un occhio e fingere che il codice etico non sia mai esistito. I precedenti - In passato Prandelli è stato spesso intransigente, punendo con la mancata convocazione in Nazionale quei giocatori che violavano le norme di quel codice etico da lui stesso introdotto. Per ben due volte De Rossi non è stato "chiamato" per aver colpito un avversario in campo, punizione che il giallorosso ha però scontato in partite non decisive, di poco conto. E' andata peggio al suo ex compagno di squadra Osvaldo, escluso dalla Confederation Cup per un Tweet al veleno nei confronti del tecnico Andreazzoli. Ma il capolavoro dell'applicazione discrezionale del codice etico ha per protagonista Mimmo Criscito, terzino dello Zenit. Ad un mese dall'inizio degli Europei 2012 Prandelli decide di mandare a casa il giocatore, che aveva ricevuto un avviso di garanzia per il caso calcioscommesse. Partecipò alla competizione continentale, invece, il centrale difensivo Bonucci, che all'epoca era addirittura indagato.

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