Messi, altri guai: "Riciclaggio di denaro nelle sue amichevoli"
Non è indagato, ma nel mirino ci finiscono le amichevoli benefiche della Pulce
Ancora guai per Leo Messi: ancora una volta in tribunale. Il fuoriclasse del Barcellona non è indagato, ma è dovuto comparire a testimoniare su un presunto caso di riciclaggio che sarebbe avvenuto grazie all'organizzazione delle sue amichevoli benefiche. I fatti risalgono al 2012, quando la Pulce disputò, tramite la sua fondazione, una serie di amichevoli in tutta America con "gli Amici di Messi" e una selezione di giocatori del resto del mondo. Ad occuparsi dell'organizzazione delle partite era Guillermo Marin, indagato in Spagna e conoscente del padre di Messi. Incroci pericolosi - Per l'accusa di una testimone del processo, ripartata da El Pais, Marin sarebbe stato in contatto con Andrés Barco, ex presentatore tv colombiano e oggi organizzatore degli eventi, che per gli inquirenti sarebbe un uomo di fiducia di un gruppo di narcotrafficanti. Ad aggravare la posizione di Barco è quanto testimoniato da un suo collaboratore arrestato in Spagna, che ai giudici ha spiegato: "Ci siamo incontrati a Barcellona e c'è stato un accordo con Marin, che avrebbe ricevuto quattro milioni di euro per ingaggiare i giocatori disposti a partecipare alla tournée di amichevoli". Alcune intercettazioni telefoniche, inoltre, hanno confermato la cifra di 4 milioni di euro. Messi si difende - Messi ha dichiarato alla Guardia Civil di essere totalmente estraneo alla vicenda: "Non ricordo con precisione la cifra ricevuta dalla mia fondazione, ma ricordo che era scritta nell'assegno gigante con cui eravamo stati fotografati dopo un'amichevole. Non sono io a ricevere soldi - ha spiegato -, ma la fondazione, che poi divide gli incassi tra varie Ong benefiche. I giocatori del Barcellona non hanno incassato nulla, per il resto non so se ci sono altri che hanno ricevuto soldi per partecipare alle amichevoli". Messi, secondo le indiscrezioni, potrebbe dover comparire nuovamente davanti agli inquirenti: la testimonianza di una donna, infatti, sembra inchiodare il fratello del fuoriclasse, Matias. Per Messi, insomma, un periodaccio: oltre all'accusa di frode fiscale e all'infortunio, ora lo attende un secondo round con la giustizia.