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Calcio scommesse, Gattuso indagato: "Se trovano una prova contro di me mi ammazzo"

Valerio Castorelli
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"Se trovano qualcosa di sbagliato, sono disposto ad andare in piazza e a uccidermi davanti alla gente. Non avrei più il coraggio di guardare in faccia nessuno. E queste cose le dico col cuore". Così commenta un incredulo Gennaro Gattuso intervistato da Sportmediaset. La procura di Cremona ha iscritto Gattuso e Cristian Brocchi nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta Last Bet sul calcio scommesse. Come scrive il gip di Cremona Guido Salvini, l'organizzazione che fa capo al singaporiano Tan Set Eng, arrestato nelle settimane scorse dalle autorità di Singapore e coinvolto nell'indagine italiana. "Avrebbe progettato un piano di interventi illeciti sui prossimi Campionati del Mondo che si svolgeranno in Brasile", queste le parole di Salvini. Intanto le abitazioni del campione del Mondo 2006 e dell'ex capitano della Lazio sono state perquisite. I due calciatori sono finiti sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti per i rapporti avuti con una delle quattro persone finite oggi in manette. L'ipotesi di reato è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Gattuso, bandiera del Milan dal 1999 al 2012, ha iniziato la stagione sulla panchina del Palermo, che lo ha poi esonerato. Brocchi, allenatore delle giovanili del Milan, da calciatore ha indossato le maglie dell'Hellas Verona, del Diavolo, della Fiorentina e della Lazio.  LEGGI LE CARTE DELLA PROCURA DI CREMONA   Gli intermediari - "Sono circa una trentiina le partite di Serie A" coinvolte, ha detto il procuratore Roberto Di Martino, nella conferenza stampa in corso a Cremona sull'inchiesta sul Calcioscommesse che questa mattina ha portato in carcere altre quattro persone. Gattuso e Brocchi sarebbero stati in contatto con nel febbraio 2012 con due intermediari del sodalizio criminale che, secondo l'accusa, organizzava combine nel campionato di calcio italiano per trarne profitto dal calcio scommesse. Nello stesso periodo l'organizzazione si sarebbe interessata per tramite di Francesco Bazzani, detto Civ. Insieme a Bazzani, è finito in manette Salvatore Spadaro, già identificato dai calciatori coinvolti nelle indagini come il mister x dell'organizzazione. I due, come ricostruito da precedenti fasi dell'inchiesta, avrebbero fatto da tramite tra i giocatori della serie A e il mondo delle scommesse clandestine, in partiolare con Almir Gegic, uno dei leader del gruppo degli zingari. Altre due ordinanze di custodia cautelare sono state emesse nei confronti di Cosimo Rinci, amico di Spadaro e dirigente del Riccione calcio nonché in contatto con l'ex presidente dell'Ancona calcio Ermanno Pieroni (anche lui coinvolto nella prima fase dell'inchiesta) e Fabio Quadri, considerato il factotum dello stesso Spadaro.  L'amarezza di Ringhio - In serata, in diretta a Sky Sport 24, l'ex calciatore del Milan ha ribadito: "Ho costruito tutta la mia carriera sulla lealtà e sentire queste cose mi fa male Ho una fondazione e una scuola calcio di bambini che non pagano nulla, figuratevi se vado a truccare le partite per prendere dei soldi. Piuttosto che truccare una partita vado in piazza e mi ammazzo. Io non vado a giocare con gli amici perché non so perdere nemmeno in partitella. Se gioco a scopa, a carte, non accetto di perdere, capite!" In molti gli hanno fatto sentire la propria vicinanza: "Mi sono arrivati tanti messaggi, chi mi vuole bene mi dice di stare calmo ma come si fa? Uno capisce solo quando ci sbatte i denti, io mi sento innocente come devo sentirmi? 

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