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Il San Lorenzo vince il campionato, regalo per Papa Francesco

Il club di Buenos Aires, di cui Beroglio è gran tifoso, conquista l'Inicial 2013

Valerio Castorelli
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"Io vi do il campo, voi venite a messa". Così il giovane prete, Lorenzo Massa, nel 1908 fondò il San Lorenzo, la squadra di Jorge Bergoglio, che ieri ha conquistato il torneo "Inicial 2013" dopo uno 0 a 0 con il Velez Sarsfield. Incredibile ultima giornata nel campionato argentino: 90 minuti per quattro squadre in corsa per il titolo. Il destino ha voluto che si scontrassero in due scontri diretti all'ultimo sangue. A spuntarla è il San Lorenzo che pareggiando in casa del Velez  può festeggiare il suo titolo di campione grazie al contemporaneo pareggio di Newell's–Lanus. Nonostante un ruolino di marcia per niente positivo nelle ultime cinque partite (solo una vittoria) Juan Antonio Pizzi riesce a spuntarla e a portare la sua squadra sul tetto d'Argentina. Il commento del Pontefice appena sveglio: "Que alegria!", che domani festeggerà 77 anni. La storia del club di Buenos Aires è sensazionale: Lorenzo Massa offrì il campo dell'oratorio a un gruppo di ragazzi che giocavano in strada, a patto che accettassero di andare a messa e frequentare il catechismo. Anche nella scelta del colore delle maglie si vede la matrice cattolica, come lo stesso Bergoglio volle ricordare nel 2008, nel centenario del club: il rosso e l'azzurro sono stati ispirati dal velo della Virgen Maria Auxiliadora, statua cui san Giovanni Bosco era molto caro, una figura che sempre fu riferimento per padre Lorenzo. Per il resto, la storia del San Lorenzo si dipana tra imprese sportive che hanno il fascino di un'Argentina calcistica vecchia un secolo ma già allora all'avanguardia, e storie di uomini a dir poco leggendarie. Come ad esempio Jacobo Urso, mediano sinistro che nel 1922 per il San Lorenzo perse persino la vita: non voleva lasciare in dieci la sua squadra dopo un contrasto di gioco che gli aveva fratturato due costole e perforato un polmone. Fazzoletto in bocca per fermare il sangue, mise in area il cross della vittoria, svenendo subito dopo e morendo una settimana dopo.

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