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Braida, braccio destro di Galliani, annuncia le dimissioni. Poi le ritira

Coi rossoneri da 28 anni, ha portato a Milano fenomeni come kakà e Pato

Matteo Legnani
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Per ventotto anni è stato l'uomo mercato del Milan. Quello, per intendersi, che in rossonero ha portato giocatori del calibro di Pato e Kakà. Oggi, Ariedo Braida si è dimesso dall'incarico di direttore sportivo. La notizia era nell'aria, visto che il suo contratto era in scadenza a giugno 2014. Ma dopo il tira e molla delle dimissioni di Galliani di cui è stato il fidatissimo braccio destro, Braida ha evidentemente deciso di anticipare i tempi, aprendo così seppur informalmente "l'era-Barbara" (Berlusconi) nella società.  Ex calciatore del Monza, uomo ombra di Galliani sin dall'inizio della sua avventura milanista, dirigente navigato, poco avvezzo a interviste e apparizioni televisive, era "l'uomo del Milan in Brasile", paese del quale conosceva a fondo calcio, squadre e giocatori. Suo sarebbe stato il colpo Kakà, giovane calciatore che in pochi anni si impose come uno dei più grandi della storia del Milan. Pagato 7 milioni di euro e rivenduto al Real per 65 milioni di euro. Senza dimenticare l'acquisto di Pato, rivelatosi però un flop dopo qualche buona stagione a causa dei gravi guai muscolari. Il futuro di Braida ora potrebbe essere tinto di blucerchiato: potrebbe essere lui il protagonista del rilancio della Sampdoria targata Sinisa Mihajlovic. 

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